riceviamo e pubblichiamo:
Il consigliere regionale Vincenzo Di Gregorio (PD) questa mattina è intervenuto in rappresentanza del presidente Emiliano al convegno dal titolo “Taranto chiede l’Università” svoltosi a Palazzo di città.
“Taranto oggi – ha esordito Di Gregorio – può essere considerata una città universitaria? Potremmo rispondere ní. Considerando il significato letterale di città universitaria, la risposta dovrebbe essere affermativa in quanto Taranto ospita sedi in cui si tengono corsi di laurea frequentati da alcune migliaia di studenti.
La città universitaria, però, non è solo il luogo in cui si svolgono lezioni, sessioni di esami e tesi di laurea; è soprattutto la città sede di una propria e autonoma università. In questo senso Taranto non può essere considerata tale. Ce ne dobbiamo dolere? Sicuramente sì. Evitando sterili lamentazioni e di inveire contro quelle istituzioni universitarie che con la loro presenza oggi garantiscono ai nostri giovani la possibilità di studiare nella loro città e ai fuori sede di frequentare i nostri corsi universitari.
Per raggiungere questo risultato sono state necessarie lunghe battaglie politico-amministrative. Dalle prime lezioni del Consorzio Universitario Ionico agli attuali corsi di laurea, abbiamo compiuto significativi progressi. L’attività universitaria nella nostra città oggi annovera la presenza dei Dipartimenti di Sistemi giuridici ed economici; Studi umanistici; Informatica; Chimica. Abbiamo una sede staccata del Politecnico di Bari. L’ultima arrivata è la Scuola di Medicina. Oltre venti corsi di laurea (triennale e magistrale), uniti a una serie di servizi per gli studenti.
Va tutto bene quindi? Niente affatto: ci sono molti aspetti da migliorare su cui dobbiamo lavorare molto. Ma, tornando al tema dell’incontro, oggi Taranto chiede l’Università proprio in virtù dei progressi compiuti in questi anni. Di questo dobbiamo avere coscienza e consapevolezza. Resta da compiere il passo più difficile: il raggiungimento dell’autonomia. È il più difficile non solo per la complessità amministrativa, quanto perché su questo tema serve piena volontà della nostra comunità, grande impegno e coesione delle classi dirigenti della nostra città. Sono sinceramente convinto che la nostra città abbia le carte in regola per ambire all’istituzione dell’Università degli studi di Taranto, ma prima di affrontare le questioni economiche, superare difficoltà burocratiche e logistiche c’è un livello preliminare da affrontare.
Taranto è pronta a fare fronte comune per rivendicare l’autonomia? La nostra comunità sarà in grado di parlare con una sola voce per l’Università di Taranto? Saremo finalmente capaci di sottrarci alle divisioni? In altre parole, Taranto ha la forza e la volontà per chiedere l’autonomia? A mio avviso nessuno può sottrarsi a questo impegno. Taranto merita la sua Università. E’ un ulteriore tassello di quel mosaico che l’Amministrazione Melucci, con il sostegno della Regione e del presidente Emiliano, sta componendo per costruire un futuro diverso”.