Appuntamento stasera alle 18 su facebook per scoprire le monete restaurate. Sono simboli della resistenza della città di Taranto alla dominazione romana della Magna Grecia.
È stato nascosto per anni, prima sotto un cumulo di pietre e poi nei depositi del Museo Archeologico Nazionale di Taranto, ma oggi, finalmente, il tesoretto di Specchia sarà svelato e prenderà il posto che gli spetta. L’appuntamento è alle 18:00, sulla pagina facebook del Museo, dove le monete, dopo un intervento di restauro, studio e ricerca, documentazione fotografica e valorizzazione, saranno presentate al pubblico per la prima volta.
Questo tesoretto monetale è rimasto nascosto per secoli in un’anforetta di terracotta sotto un cumulo di pietre nella tenuta “Vigne” in contrada Cardigliano a Specchia, antico territorio messapico in provincia di Lecce. Fu casualmente riportato alla luce il 9 ottobre del 1952 da un gruppo di operai che lavorava in quel terreno e quindi custodito nei depositi del museo tarantino. Da domani sarà esposto al secondo piano del museo.
Si tratta di ben 214 monete (211 stateri della zecca tarentina, due stateri di Heraclea Lucaniae e un divisionale che presenta tipi e peso apparentemente avvicinabili a quelli delle dracme tarentine) che testimoniano la grande opposizione ai Romani, a cavallo tra il IV e il III secolo a.C., da parte del popolo tarentino che si affidò allo spartano Cleonimo (303 a.C.) e poi a Pirro, per contrastare l’avanzata di Roma in Magna Grecia.
Promotrice di questo straordinario lavoro di recupero e restituzione alla comunità è stata Eva Degl’Innocenti, direttrice del MArTA: “Restituiamo alla comunità e ai visitatori del MArTA non solo reperti di inestimabile valore, ma anche la storia umana di Tarentini e Messapi – ha spiegato – ed è inevitabile, grazie a questo patrimonio numismatico, ripensare al proprietario del tesoretto, forse costretto a fuggire, e intento ad occultare vicino ad un uliveto, quello che probabilmente avrebbe voluto recuperare una volta scampato il pericolo. Una storia resa ancora più identitaria dal motivo di Taras raffigurato a cavallo del delfino riportato proprio sulle monete emesse dalla zecca tarentina.”
Il progetto della direttrice si poggia su una virtuosa collaborazione tra pubblico e privato, attraverso un meccanismo di mecenatismo moderno, ovvero l’adozione da parte di associazioni e privati di tesori “mai visti” dei depositi del museo, da restaurare, studiare e riportare in luce. Per quel che riguarda il restauro del tesoretto di Specchia, la sponsorizzazione tecnica è opera del Lions Club Taranto Poseidon.
“Il Lions Club Taranto Poseidon promuove sul territorio iniziative di interesse sociale e culturale – dice la presidente Maria Rosaria Basile – e l’idea partorita nel 2019 di finanziare il restauro, lo studio, la pubblicazione e la valorizzazione del Tesoretto Monetale di Specchia, è stato il nostro contributo allo sviluppo di questa terra che, da sempre, interpretiamo collegato alla cultura e al suo recupero identitario.”
Francesca Perrone