Avvocati che vi difenderanno sempre, anche nel caso in cui doveste essere privi di coscienza e con un arresto cardiaco in corso. Figure che appositamente preparate, potranno fronteggiare eventi avversi in un clima altamente stressogeno come quello del tribunale
TARANTO – “Oggi cominciamo con un leggero ritardo, ma il 118 non arriva mai tardi, non ce lo possiamo permettere” – così introduce il dott.Mario Balzanelli, presidente Sis 118. Con ironia ma anche evidenziando la vitale importanza del tema, ha organizzato l’evento che ha permesso, venerdì 3 maggio, nel teatro della parrocchia Santissimo Crocifisso, di somministrare a circa 30 persone un rapido corso B.L.S.D. (supporto di base delle funzioni vitali e defibrillazione precoce). Organizzato dalla Camera Penale di Taranto e alla presenza del presidente, avv. Vincenzo Vozza, ha coinvolto circa 3 gruppi di 10 persone nelle manovre di rianimazione cardio polmonare, sotto l’occhio attento e le istruzioni di 3 istruttori Sis 118.
“A noi interessa un solo obiettivo – dice il centodiciottista Balzanelli – salvar loro la vita. Una missione abbastanza semplice. Vedo l’avvocato come una figura che vi difenda, e mi piace pensare che possa farlo sempre, quindi anche quando siete in pericolo di vita. Quale difesa più alta per un avvocato, di una situazione che l’esistenza non te la rovina, te la toglie?”
Per poterlo farlo è necessario agire in maniera tempestiva e rapida. Una statistica italiana sui tempi di attesa del 118 ha evidenziato come a Taranto (ed è tra i tempi più veloci d’Italia) il tempo medio di attesa per l’arrivo dell’ambulanza è di circa sedici minuti e ventitre secondi. “Sedici minuti sono un abisso, dal quale non ci si salva, a meno che qualcuno non dia una mano” – spiega il primario. Dopo tre, quattro minuti dall’inizio dell’arresto cardiaco il paziente rischia di perdere anche le funzioni cerebrali per la carenza di ossigeno. Se quindi non si pratica un’adeguata rianimazione cardio-polmonare prima dell’arrivo del 118, il paziente perde la vita.
L’urgenza della pratica di queste manovre è stata richiamata dal dott. Balzanelli anche in un’altra occasione, nella quale l’utilizzo di un drone guidato dall’intelligenza artificiale è stato vitale per portare un defibrillatore sul luogo dell’arresto cardiaco.
“Il nostro nemico principale è la morte improvvisa. Tutti gli esseri umani sono progettati per la vita. Se vi chiedessi di chiudere gli occhi anche solo per cinque secondi, ripetendo ‘io devo morire’, è tristissimo.”
Importante che le manovre del corso vengano praticate all’istante, perché “dopo 180 secondi se non dai l’ossigeno all’organismo, al cervello, il paziente muore” – spiega il dott. Balzanelli. Corso che adesso è accessibile a prezzi quasi modici, ma per il quale il primario ha avviato una feroce campagna di sensibilizzazione, affinché possa essere diffuso gratuitamente nelle scuole, con l’aumento della presenza dei defibrillatori in ogni edificio e luogo pubblico.
Così ha raccontato l’episodio che ha scatenato il casus belli, la goccia che ha fatto traboccare il vaso, permettendo che la Sis 118 e il suo presidente iniziassero a far sentire la loro voce allo Stato italiano. “Ero ad un evento e una mamma mi ha detto:“è molto utile il corso, e ho gradito molto il suo intervento, ma mio figlio non ce l’ha fatta. Non avevo i soldi per acquistare il corso, ma volevo imparare il metodo corretto per rianimare mio figlio, nel caso in cui non si fosse sentito bene. Ma non ce l’ho fatta, perché avevo rimandato e mio figlio quel giorno è morto per un arresto cardiaco”.
Da quel momento la rabbia, e la consapevolezza di non voler più, mai più, assistere ad episodi strazianti come questo. Quindi una raccolta firme, con circa 93.000 adesioni, affinché il corso fosse insegnato nelle scuole e il defibrillatore diffuso nei luoghi pubblici e negli edifici. Anche perché – come evidenziato dalla stessa Camera Penale – in un ambiente altamente stressogeno come quello del tribunale manca un defibrillatore, causando un gravissimo rallentamento e aumentando il rischio che il paziente, in seguito all’arresto cardiaco, possa perdere la vita.
Come avete cominciato questa iniziativa della raccolta firme?
“Abbiamo raccolto circa 93.000 firme nel settembre del 2005. Questi contenuti sono stati tradotti in una legge dello Stato, con l’art.1, comma 10, della legge 107 del 2015, la legge sulla buona scuola. Insieme al Miur abbiamo lavorato alla stesura delle linee guide interministeriali tra Ministero della salute e Miur, a partire dalle scuole dell’infanzia fino a quelle secondarie di secondo grado.”
L’evento, dopo la teoria, ha introdotto la pratica sul campo con l’ausilio di tre istruttori Sis 118, che hanno insegnato a 30 persone la rianimazione cardio polmonare e le manovre da eseguire in caso di soffocamento. Un ringraziamento particolare va anche al parroco del Santissimo Crocifisso, don Andrea Mortato, per aver ospitato l’evento presso il teatro del primo piano della Parrocchia.
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