Online il sito www.italia.it
Turismo parola magica; diventata ormai un mantra. Soprattutto a Taranto; dopo 60 anni di monocultura industriale, si scopre che ben altre erano e sono tuttora le vocazioni del territorio. La grande acciaieria non solo ha condizionato pesantemente lo sviluppo della città capoluogo, ma ha di fatto limitato ogni possibilità di sviluppo alternativo dell’intera provincia. Non c’è intervento, soprattutto in questo periodo elettorale, che non citi il turismo come la fonte principale di nuovo sviluppo economico. Ma dal dire al fare, come è noto, c’è di mezzo il mare; e a Taranto poi di mari ce ne sono addirittura due!
Come passare dunque dalle buone intenzioni ai fatti concreti? Come pensare di attrarre turisti in una città, parliamo ora del capoluogo di provincia, relegato nelle ultime posizioni delle varie classifiche sulla vivibilità? Detto chiaramente che occorre innanzitutto un radicale cambio di mentalità ed un processo culturale che richiede tempo, occorre partire dai fondamentali.
Abbiamo un territorio ricco di storia, di cultura, di tradizioni, di bellezze paesaggistiche, per non parlare dell’enogastronomia. Per il ministro Massimo Garavaglia, intervenuto a Taranto nei giorni scorsi nell’ambito di un tour elettorale in Puglia a sostegno dei candidati del centro destra, fondamentale è la promozione.
Ed è vero; se la Spagna o la Francia spendono il doppio di ciò che spendiamo in Italia per la promozione del proprio brand è comprensibile che i risultati siano diversi in termini di attrattività turistica. Si pensi che il nostro Paese, uno dei più belli al mondo, non aveva il ministero per il turismo! La promozione, dunque, è sicuramente un elemento fondamentale, ma cosa promuovere? E, soprattutto, come far sì che ciò che promuoviamo sia poi fruibile? Soprattutto raggiungibile?
Taranto non ha un aeroporto passeggeri, non ha treni veloci, ha un’autostrada che si ferma a 30 chilometri. E, anche dal punto di vista dell’infrastrutturazione digitale, richiamata da Garavaglia nel suo intervento a Taranto, presenta grosse lacune. Ci sono vaste aree della provincia non ancora dotate di connessione veloce. Il tanto discusso 5G non è ancora disponibile in gran parte del territorio. Siamo andati a vedere il portale italia.it e di Taranto non abbiamo trovato traccia. Il portale è gestito dal ministero per il turismo!
Vero è che si tratta di un primo avvio del sistema ma ancora una volta qualcosa non torna e, purtroppo, sempre a nostro danno! Sull’annosa questione aeroporto il ministro ha di fatto confermato valutazioni ben note ai tarantini; si continua parlare di mercato, di rapporto domanda/offerta. Il ministro addebita alla vicenda Alitalia il mancato sviluppo di un vero mercato competitivo: “abbiamo difeso ad oltranza la compagnia d bandiera con il risultato di bloccare il mercato e il fallimento di Alitalia”. Vero è, anche in questo caso, che la questione riguarda più il ministro delle infrastrutture; ma senza una precisa volontà politica, in particolare della regione, non se ne esce. Al momento abbiamo due aeroporti sull’adriatico a distanza di 70 chilometri l’uno dall’altro. L’aeroporto di Grottaglie potrebbe servire l’alto Salento, l’alta Calabria e la Basilicata. Del resto nel progetto ZES dello Jonio si è inserita la Basilicata!
Risolto il problema dei collegamenti, fondamentale ma di difficile soluzione, occorre qualificare l’offerta ricettiva. A Taranto si contano circa 20 mila posti letto; molto pochi. Di recente si è presentata la possibilità di organizzare un grande evento sportivo in ambito nuoto, con la possibile partecipazione di sei mila atleti che sarebbero arrivati a Taranto con tutto il seguito di staff, allenatori e parenti. Ci è stato riferito che si è dovuto rinunciare per carenza di posti letto! Sul tema Garavaglia ha segnalato la disponibilità, nell’ambito del PNRR, di un fondo di 600 milioni di euro, di cui 167 assegnati alla Puglia, per la ristrutturazione di alberghi. La richiesta però, in tutt’Italia, è stata di tre miliardi di euro! Un dato su cui il ministro del turismo si è soffermato è quello della destagionalizzazione turistica.
Ci sono attività che al sud, per il clima favorevole, si possono svolgere tutto l’anno. Come il cicloturismo che vale circa 5 miliardi in Italia. “basta dotare tutta la via francigena di colonnine per ricaricare le bici elettriche e si sviluppa un settore molto importante; chi viaggia in biciletta si ferma in masseria, compra i prodotti del luogo e tornando a casa li ricompra tramite internet”. Molte idee, tutte da realizzare però. Per la cronaca il ministro ha visitato il porto di Taranto e il museo MarTa restandone affascinato. Ha poi partecipato ad un evento elettorale a sostegno del candidato sindaco della Grande Alleanza per Taranto, Walter Musillo, organizzato dal movimento “Prima l’Italia”.
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.