Prosegue tragicamente il bilancio delle morti sul lavoro in Italia. Le istituzioni a tutti i livelli esprimono sdegno e intenti, ma in concreto non sempre i rapporti lavorativi illeciti, le negligenze in tema di sicurezza e le tragedie sul lavoro sono oggetto di reali provvedimenti risolutivi. Con una media di 3 incidenti al giorno, l’8 ottobre scorso il capo dello Stato Sergio Mattarella ha definito gli incidenti sul lavoro come “inaccettabili per un paese civile”.
”La sicurezza non è un costo, né tanto meno un lusso, ma un dovere cui corrisponde un diritto inalienabile di ogni persona”, ha aggiunto in occasione della Giornata nazionale per le vittime degli incidenti sul lavoro. Gli ultimi rapporti hanno evidenziato un bilancio nero. Il 19 gennaio un duplice incidente, morti un operaio e un fabbro in una fabbrica nelle Marche.
Firenze, 16 febbraio scorso. In via Mariti la costruzione di un supermercato Esselunga ha provocato l’ennesima tragedia: una trave di 20 metri è crollata su 8 operai, con un bilancio tragico di 5 morti. Immediata la risposta della Procura di Firenze, che ha aperto un fascicolo di indagine contro ignoti per cercare di fare luce sulle cause del crollo del solaio in cemento armato nel cantiere.
«Il dato molto empirico, che ci siamo fatti durante un sopralluogo, è che ci fossero diverse criticità», ha detto il procuratore capo di Firenze. Gli operai coinvolti nella tragedia sono Luigi Coclite, 59enne di origine abruzzese residente a Collesalvetti in provincia di Livorno, il 54enne tunisino Mohamed Toukabri che abitava a Palazzolo sull’Oglio nel bresciano insieme al 24enne Mohamed El Ferhane e allo stesso Rachimi, entrambi di origine marocchina. Il 45enne Taoufik Haidar, anch’esso di origine marocchina, si era invece trasferito da poco da Palazzolo a Chiuduno, in provincia di Bergamo.
Nella giornata di mercoledì 21 Cgil e Uil hanno proclamato 2 ore di sciopero nazionale. Nello stesso pomeriggio un testimone ha riportato di aver avvertito un boato e delle urla dal cantiere. Il segretario generale della Cisl, Sbarra, ha parlato di “ennesima agghiacciante tragedia.” Tutta la città di Firenze si è mobilitata per un lutto cittadino e un minuto di silenzio previsto per le ore 15. Una tragedia che ha avuto ripercussioni non solo sul piano delle morti. Il Presidente della regione Toscana, Giani, si è recato in ospedale dai 3 operai feriti, riportando le testimonianze. “Ho parlato con uno di loro, piangeva anche per la sorte dei suoi compagni. Aveva molto dolore: costole rotte e una contusione al ginocchio. Un operaio è in semi intensiva, il terzo in intensiva ma i medici mi hanno detto che possono farcela”.
Mentre anche Confcommercio ha invitato tutte le attività commerciali a svolgere 15 minuti di silenzio per il lutto, Carletti, segretario della Fillea-Cgil di Firenze ha detto:”la colpa non è di un errore umano, questa è responsabilità del cantiere intero”. Nel 2022 sono stati denunciati all’Inail 703.432 infortuni sul lavoro, circa 139mila in più rispetto agli oltre 564mila del 2021 (+24,6%).
Nel 2023 le denunce di infortunio presentate all’Inail sono state 585.356. Al netto dei contagi, infatti, la riduzione degli infortuni sul lavoro “tradizionali” è molto più contenuta, di poco superiore all’1%. A sottolinearlo è il primo numero del 2024 del periodico Dati Inail, curato dalla Consulenza statistico attuariale dell’Istituto, che analizza i numeri provvisori delle malattie professionali e degli infortuni denunciati nel 2023, rilevati alla data dello scorso 31 dicembre.
La nostra carta Costituzionale, nella stesura dei principi fondamentali – inviolabili e non modificabili nemmeno per mezzo di un referendum abrogativo – ha contemplato un diritto che primeggia tra tutti, quello alla vita. Pur non essendo riportato in forma esplicita, emerge dal ruolo centrale che la dignità sociale del cittadino ricopre. Ancor più importante è il bilanciamento tra diritti e doveri, in un gioco normativo che non deve in alcun modo condurre a esiti tragici.