A Taranto per presentare il suo primo film da regista “Stranizza d’Amuri”
Beppe Fiorello, eclettico artista, noto al pubblico per le sue interpretazioni al teatro, al cinema e in televisione, ha incontrato la stampa tarantina per presentare il suo primo film da regista. “Stranizza d’ Amuri”, stesso titolo di una canzone di Franco Battiato, a cui è molto legato Fiorello ( nel corso della conferenza stampa ha ricordato l’incontro con il maestro siciliano), inserita come colonna sonora nei titoli di coda, è liberamente ispirato ad un fatto di cronaca degli anni 80, il delitto di Giarre.
Il delitto di Giarre , un duplice omicidio commesso il 31 ottobre 1980 a Giarre, con movente omofobo; divenne fondamentale nella storia del movimento di liberazione omosessuale italiano in quanto portò alla fondazione del primo circolo Arcigay.
Un film duro che racconta la storia di due ragazzi che si amano al di là di qualunque ostacolo (questo vuol dire stranizza d’amuri); e di ostacoli nella Sicilia del 1982 ce ne erano in abbandonza.
Ma non si tratta di un film tematico, ci ha tenuto a sottolineare Beppe Fiorello, ma più poetico.
Dopo averlo visto possiamo solo in parte concordare, in quanto sicuramente il film esprime una grande poetica, ma il tema dell’omofobia è troppo presente per non stimolare riflessioni. Prima delle quali: cosa è cambiato dal 1982? Forse non molto nella sostanza.
Un bel film con un retrogusto amaro. In programmazione in questi giorni nel moderno Cityplex Savoia in via Leonida a Taranto.
L’artista siciliano è stato ricevuto dall’ Assessore comunale alla cultura Fabiano Marti e dai fratelli Miro gestori del Cityplex.
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