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    Domande sulla felicità

    Siamo spesso sottoposti a domande anche piuttosto difficili a cui dover rispondere in maniera diretta e comprensibile. Ho pensato di rendervi la vita semplice, ponendo domande poco articolate con risposte che prevedano l’osservazione diretta di cio che ci succede, niente di più che non sia una facile risposta. Scommettiamo ?

    La prima domanda a cui potete rispondere nel silenzio della lettura di questo articolo, osservandolo e leggendolo attraverso il vostro smartphone, tablet o pc è :

    Oggi è una buona giornata?

    Ognuno di noi possiede la sua risposta; sono però un esigente “inquisitore” così mi viene naturale chiedervi:

    perché state vivendo una buona giornata? Se così non è, perché ne state vivendo una cattiva?

    E ancora:

    domani, dopo domani, tra un mese, tra un anno, vorreste vivere una buona o una cattiva giornata?

    Credo con un’approssimazione vicina al 98% che quasi tutti noi preferiremmo vivere una buona giornata; vero?

    Cosa fa di una giornata una buona giornata? La felicità che proviamo? La gioia? La contentezza? La mancanza di sofferenza e dolore?

    Sarebbe bello o noioso avere una buona giornata tutti i giorni?

    Domenica, questa domenica vorreste una pessima giornata? Una giornata che sia infelice? Quanti di noi hanno questo pensiero spontaneo? Con un buon grado di confidenza sono sicuro di poterli contare sulla punta delle dita di una sola mano e non sempre sarò costretto ad aprirla.

    Quali caratteristiche deve avere la giornata della prossima domenica per essere buona o pessima ?

    Dentro e fuori

    Finché la ragione per cui vivremo una giornata buona o cattiva sarà una lista di condizioni esterne, non avremo mai quella felicità stabile che quasi tutti desideriamo. Se la nostre giornate saranno dipendenti da fattori esterni al di là della mera sopravvivenza, allora non saranno mai definitivamente felici, perché non possiamo controllare o evitare le persone e le circostanze moleste tutti i santi giorni. La nostra felicità sarà consegnata nelle mani altrui, ai capricci delle loro menti, cuori e pance, che siano lastricati o meno di buone intenzioni. Viene il giorno in cui si comprende profondamente che è necessario smettere di esternalizzare la nostra felicità, di attribuire agli altri il merito o la colpa dei nostri stati d’animo, del nostro sentire il vivere nel mondo. Finché continuiamo a farlo, finché riteniamo che le nostre buone giornate stiano nei comportamenti, negli atteggiamenti, nei sentimenti altrui o negli eventi e circostanze, finché addossiamo la “colpa” del nostro malessere a qualcosa fuori di noi, la nostra felicità sarà instabile e illusioria.

    L’approdo

    Possiamo allora coltivare attivamente una fonte di pace e una fonte di felicità all’interno della nostra mente. Inizialmente una spiagga felice a cui tornare, in cui arenarsi. La felicità e l’infelicità sono stati d’animo; di conseguenza le loro vere cause
    non possono trovarsi al di fuori della mente, della pancia e del cuore che possediamo. Se il nostro stato d’animo è sereno, saremo felici a prescindere dalle persone e dalle circostanze. Se la nostra mente è tribolata o agitata, allora troveremo impossibile essere felici,anche nelle circostanze migliori. Non è quello che accade a renderci felici o infelici; è come rispondiamo a quelle che accade che determina se lo siamo.

    Dimorare

    Con la parte mentale, intellettuale, che possediamo e che a volte ci possiede, possiamo tutti arrivarci a questa semplice deduzione. Una bella idea, ma quanto facile d’attuare? Quanto farci completamente permeare da questo concetto che diventi un modo di vivere? Quanto sentirlo nel cuore, nella pancia, nel corpo e nell’anima oltre che nella mente ?

    Si può arrivare un passettino alla volta, scavando la montagna con un semplice cucchiaio; la vetta prima o dopo scomparirà, giorno dopo giorno senza sosta in un viaggio che se intrapreso può diventare in un lampo d’illuminazione la stessa meta, il ricongiungersi con quello che in definitiva già siamo: felici a prescindere.

    Dott. Egidio Francesco Cipriano
    Psicologo – Informatico

    Foto di Murtaza Ali da Pixabay

    Foto di Engin Akyurt da Pixabay

    Foto di Alexandr Ivanov da Pixabay

    Egidio Francesco Cipriano

    Già docente a contratto presso le Università di Teramo e di Chieti, inizia la sua attività lavorativa e di ricerca nell’ambito delle nuove tecnologie e nello sviluppo di strumenti software intelligenti, diventa Presidente della Società delle Scienze Informatiche e Tecnologiche e si occupa di Cybersecurity, CyberIntelligence e CyberCrime; è autore di diversi testi, quali “Bullismo e Cyberbullismo – Comprendere per Prevenire” per Amazon, Eucip Business & System Analyst per i tipi di Hoepli e altri; ben presto realizza che l’informatica si pone spesso come una riduzione di quello che l’uomo suppone essere la struttura della sua mente. Inizia così i suoi studi negli USA e in Italia, in ambito psicologico della comunicazione, della psicogenealogia di Annè Ancelin Schützenberger e della PNL non trascurando la Psicologia Analitica di C.G. Jung e le Costellazioni Familiari secondo Bert Hellinger. Laureatosi in Psicologia oltre che in Scienze Pedagogiche consegue in seguito tre master universitari di specializzazione in “Mediazione Familiare e negoziazione del conflitto”, “Psicologia dello Sviluppo e dell’Educazione” e “Didattica avanzata”. Si specializza in psico teatro per adulti e bambini ed elabora un sistema di Mindfulness transgenerazionale. Negli anni tra la sua esperienza in New York e quella in Italia pratica e si certifica come facilitatore di Terapia Cranio Sacrale e Traumatic Incident Reduction per il trattamento del PTSD (Post Traumatic Stress Disorder). Si specializza nella rilevazione del Disturbo Narcisistico di Personalità e nel supporto e recovery delle persone codipendenti da narcisisti ("vittime") . Ha ricoperto il ruolo di E-learning Manager presso la ASL di Taranto progettando e gestendo percorsi formativi in ambito sanitario. E' attualmente vicepresidente dell'associazione Aps Art 21 e presiede il comitato tecnico scientifico dell'osservatorio permanente sulla disabilità (Osperdi) occupandosi anche di Assistive Technology come supporto alle persone diversamente abili.

    Di Egidio Francesco Cipriano

    Già docente a contratto presso le Università di Teramo e di Chieti, inizia la sua attività lavorativa e di ricerca nell’ambito delle nuove tecnologie e nello sviluppo di strumenti software intelligenti, diventa Presidente della Società delle Scienze Informatiche e Tecnologiche e si occupa di Cybersecurity, CyberIntelligence e CyberCrime; è autore di diversi testi, quali “Bullismo e Cyberbullismo – Comprendere per Prevenire” per Amazon, Eucip Business & System Analyst per i tipi di Hoepli e altri; ben presto realizza che l’informatica si pone spesso come una riduzione di quello che l’uomo suppone essere la struttura della sua mente. Inizia così i suoi studi negli USA e in Italia, in ambito psicologico della comunicazione, della psicogenealogia di Annè Ancelin Schützenberger e della PNL non trascurando la Psicologia Analitica di C.G. Jung e le Costellazioni Familiari secondo Bert Hellinger. Laureatosi in Psicologia oltre che in Scienze Pedagogiche consegue in seguito tre master universitari di specializzazione in “Mediazione Familiare e negoziazione del conflitto”, “Psicologia dello Sviluppo e dell’Educazione” e “Didattica avanzata”. Si specializza in psico teatro per adulti e bambini ed elabora un sistema di Mindfulness transgenerazionale. Negli anni tra la sua esperienza in New York e quella in Italia pratica e si certifica come facilitatore di Terapia Cranio Sacrale e Traumatic Incident Reduction per il trattamento del PTSD (Post Traumatic Stress Disorder). Si specializza nella rilevazione del Disturbo Narcisistico di Personalità e nel supporto e recovery delle persone codipendenti da narcisisti ("vittime") . Ha ricoperto il ruolo di E-learning Manager presso la ASL di Taranto progettando e gestendo percorsi formativi in ambito sanitario. E' attualmente vicepresidente dell'associazione Aps Art 21 e presiede il comitato tecnico scientifico dell'osservatorio permanente sulla disabilità (Osperdi) occupandosi anche di Assistive Technology come supporto alle persone diversamente abili.

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