Al centro del workshop la Cognitive Warfare, fra guerra ibrida e utilizzo delle nuove tecnologie
Nell’ambito delle attività volte a promuovere la diffusione della “Cultura dell’Innovazione”, l’Ufficio Generale Innovazione Difesa dello Stato Maggiore Difesa, ha organizzato nella giornata odierna, presso il Centro Alti Studi per la Difesa a Roma, l’annualmente “Conferenza sull’Innovazione della Difesa” aperta al mondo militare e civile, incentrata su tematiche innovative che possono indirizzare la trasformazione e l’innovazione dello Strumento Militare.
Durante i lavori della “Conferenza sull’Innovazione della Difesa”, sono stati presentati alcuni dei programmi di Innovazione Tecnologica in via di sviluppo tra cui: il sistema formativo SFIDA 2, la Campagna di sperimentazione su Robotics & Autonomous System e Intelligenza Artificiale, l’Advaced Maritime Situation Awateness ed il Laboratorio per la tecnologia e l’innovazione aereonautica.
Fra i relatori, Dott. Andrea Pagnin (Istituto Italiano di Tecnologia), Ing. Paolo Proietti (LEONARDO), Prof. Andrea Gaggioli (Università Cattolica del Sacro Cuore), Prof. Agostino Bruzzone (Università di Genova) e la Dott.ssa Francesca De Rosa (Chief Scientist for Gaming – CAPTRS). A moderare gli interventi, il Ten. Col. Pasquale Mannino, il Ten. Col. il Marco De Luca Saggese ed il Col Fabrizio Benigni (Ufficio Generale Innovazione Difesa).
L’edizione del 2022 si pone l’obiettivo di condividere con la Senior leadership militare civile, il nuovo paradigma adottato dalla Difesa per affrontare le sfide e le opportunità del processo innovativo, il cosiddetto Innovation Journey, che si snoda attraverso l’Innovazione Strategica, l’Indirizzo Tecnologico e l’Integrazione in ottica Multidominio.
Nello specifico, con il pieno coinvolgimento del network Innov@difesa, sono state analizzate le principali attività sviluppate nel corso dell’anno, quali quelle relative all’approfondimento concettuale sul Cognitive Warfare, all’armonizzazione dei progetti sulle tecnologie emergenti e dirompenti ed allo sviluppo della capacità del wargaming militare.
L’attuale contesto internazionale caratterizzato dall’acuirsi della competizione tra sistemi valoriali concorrenti che si esprime anche attraverso una violenta guerra di narrative sulle reti di comunicazione, alimentando suggestioni e percezioni foriere di una sempre maggiore polarizzazione sociale e geopolitica. Tale tendenza conferma come la capacità di generare effetti nella dimensione cognitiva esprime la sua valenza strategica nell’intero spettro della competizione (Continuum of Competition), estendendo la portata della situazione alle situazioni di conflitto, grazie alla capacità di amplificare anche gli effetti dell’azione cinetica.
Il tema della competizione nella dimensione cognitiva (Cognitive Warfare) assume particolare rilevanza nella considerazione che, attraverso l’utilizzo mirato di soluzioni tecnologiche emergenti (Intelligenza Artificiale, Digital Media, Brain Computer Interface, ecc.) e la crescente militarizzazione delle neuroscienze, ha esteso la capacità di taluni attori di sviluppare nuove strategie di aggressione finalizzate a influenzare e manipolare, direttamente e indirettamente, il comportamento dei diverse audience presenti nell’aria nazionale ed internazionale per ottenere un vantaggio sull’avversario.
l termine Cognitive Warfare fu usato per la prima volta negli Stati Uniti, nel 2017, durante la conferenza mondiale 2017 del Department of Defense Intelligence Information System. Il tenente generale Vincent R. Stewart, USMC, direttore della Defense Intelligence Agency di quel tempo, riteneva che “la guerra moderna è una battaglia cognitiva, per avere successo, la guerra deve sforzarsi di controllare le informazioni e se non controlli le informazioni o il tuo ciclo decisionale è interrotto o la tua capacità cognitiva è degradata, allora non sei in grado di vincere o combattere in modo efficace.“
Il percorso innovativo della Difesa è necessariamente influenzato dal frenetico evolvere delle tecnologie che sempre più frequente introducono possibilità e cambiamenti così dirompenti da rappresentare dei veri e propri Game Changer. La necessità di una continua e sempre più rapida ricerca degli elementi tecnologici da evolvere ed integrare diviene sempre più imprescindibile.
In tale ambito, verranno caratterizzati gli strumenti che l’Ufficio Generale Innovazione Difesa utilizza per sostenere il processo di indirizzo tecnologico per l’innovazione che, partendo dal nuovi orientamenti alla base del PNRM 2023, mira all’armonizzazione dei programmi innovativi.
Scritto da Fabio Ligonzo
Foto di Garik Barseghyan da Pixabay – Profilo Twitter Stato Maggiore della Difesa
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