La pandemia è ormai prossima a trasformarsi in endemia
Inghilterra e Spagna sono pronte a declassare il virus, da pandemia a endemia*. In Italia si è più prudenti ma se ne comincia a parlare. Il sottosegretario Sileri sul piano politico istituzionale, così come l’infettivologo Bassetti e molti altri suoi colleghi, pare siano orientati verso un rallentamento delle misure restrittive.
A breve tra vaccinati e contagiati guariti raggiungeremo la soglia del 95% degli immunizzati. Il rischio di contagio resterà ma, tra vaccino e minor aggressività della variante omicron, sarà possibile convivere con il virus.
Dunque è il momento di chiudere la fase della emergenza (formalmente scade il 31 marzo p.v.) e tornare ad una vita normale.
Soprattutto basta con questo clima di totale confusione e apprensione; basta con il green pass che di fatto non ha alcuna reale utilità. Chi ha il green pass, infatti, ha completato il ciclo vaccinale o è guarito dall’infezione, ma nessuno può escludere che possa essere in ogni caso ancora portatore dell’infezione e asintomatico! Quindi a che serve? Senza contare tutti i distinguo davvero cervellotici, per cui puoi scendere di casa andare al supermercato (notoriamente sempre molto frequentato) ma non puoi acquistare un paio di scarpe in un negozio in cui ci sono solo due clienti ed una commessa. E si potrebbero fare tanti altri esempi. Come potremmo parlare delle feste private o delle cerimonie religiose, e di tante altre occasioni di assembramento.
In questi anni di emergenza abbiamo accettato tutto, dal lockdown, al vaccino, alle mascherine; siamo stati definiti covidioti, perché abbiamo osservato le regole e avuto fiducia nella medicina ufficiale e in generale nella scienza. L’ AIFA, quella che ci ha garantito i vaccini, è la stessa che ci certifica l’aspirina piuttosto che il voltaren, la cardioaspirina, la metformina e così via. Ci siamo fidati ed è ipotizzabile che i risultati ottenuti siano dovuti a quanto ci è stato di fatto indirettamente imposto.
Ora però basta! Basta con le persecuzioni, basta con i divieti che, in assenza di controllo, servono a nulla, ma soprattutto torniamo a vivere serenamente e cominciamo seriamente a ripensare i modelli di vita e quello sanitario. Fermiamo l’azione devastatrice della natura, e organizziamo, o meglio riformiamo, il sistema sanitario. Altre emergenze, purtroppo, non si possono escludere.
*Una malattia si considera endemica quando l’agente responsabile è stabilmente presente e circola nella popolazione, manifestandosi con un numero di casi più o meno elevato ma uniformemente distribuito nel tempo. Sono ad esempio endemiche in Italia malattie come morbillo, rosolia e varicella.
F.R.