Frustrazione
Può veramente essere frustrante, lo dico per davvero, i limiti della tecnologia nel trasmettere e condividere emozioni e sensazioni, ne generano in realtà delle nuove. Parlo di e-learning, FAD, DAD, e-meeting, webinar, insomma la formazione e i seminari on line. Sono anziano, almeno nel lavoro che svolgo, e pur avendo un forte background tecnologico mi è costato caro essere relatore nel mio ultimo seminario web in ambito relazionale. Nel passato di corsi on line ne ho fatti tanti, su information technology, e quant’altro di tecnico, ma toccare il cuore e le anime è veramente altro ? O non sono solo abituato a farlo ?
Emozionare
Rammento l’ultimo seminario live, nella mia città natale, “il diritto alla felicità”, è stato emozionante, toccante nel vero senso del termine. Prendere le mani nelle proprie mani, occhi negli occhi, sentire e condividere il respiro, ridere e piangere insieme, avvertire ogni singolo odore, scherzarci sopra; è veramente tutta un’altra storia ?
La relazione
La biologia ci dice che il complesso emozionale ci mostra come un sistema relativamente primitivo, cosa dimostrata delle aree cerebrali subcorticali che appaiono dedicate alla loro elaborazione. Tuttavia, le emozioni hanno un ruolo decisivo nell’azione umana e sono essenziali nella formazione delle priorità e delle scelte. Le emozioni determinano il nostro rapporto con il mondo esterno: spiegano perché adottiamo una linea di condotta e ne rifiutiamo un’altra. Spiegano perché scegliamo e veniamo invogliati a studiare un soggetto mentre ci allontaniamo da un’altro. Le emozioni permeano profondamente la relazione formativa e didattica, i migliori successi si ottengono quando vengono ben gestite e integrate nel quotidiano dai docenti, che si riconoscono lo status umano e lo rivedono nei loro studenti, in una funzione di rispecchiamento che gli da una comune via di accesso al singolo così come al gruppo classe o alla platea, se siamo in un seminario. Ma come possiamo instaurare e mantenere una franca relazione on line, attraverso una telecamera e un microfono, mentre armeggiamo con Zoom, Jitsi Meet , Lark, Skyope, Edmodo, Moodle, Fidenia, Google Classroom Meet, materiale didattico, slide, oggetti scorm, o altro ?
Pericoli e opportunità
Per alcuni, quelli che da sempre hanno difficoltà a gestire e integrare le proprie di emozioni, i sistemi on line possono apparire come una panacea, specie quelli asincroni, dove non ci si espone e non si raccoglie ciò che realmente viene dall’altro, anche rispetto alla propria espressione; quest’illusione di tranquillità non li distingue però da una funzione che può allora essere assolta da un’oramai banale sistema d’intelligenza artificiale, che nella sua semplicità potrebbe anche simulare un minimo di mimesi emozionale, barcamenandosi tra sintagmi, significati e significanti denotati su schemi ripetitivi. Impartire lezioni preconfezionate, verifiche e correzioni preimpostate è nell’attuale possibilità di sistemi informatici. Si corre in questo modo il concreto rischio di essere completamente sostituiti dalla macchina, perdendo il ruolo e in un non lontano futuro anche il posto di lavoro. Riappropriarsi delle emozioni come sostanza didattica, formativa, come risonanza della comprensione, è ciò che ci distingue dalla macchina. Abbiamo la giusta sollecitazione, siamo ora forzati ad utilizzare nuovi mezzi, che ci fanno sentire come mai le distanze, e ci costringono ad utilizzare nuovamente la creatività, senza passare per protocolli o ricette preconfezionate, siamo alle soglie forzate di una riscoperta o alla stagnazione del sapere relazionale, che ci espone al rischio di passare completamente la staffetta all’automatismo tecnologico.
Soluzioni
Fornire in questo contesto soluzioni riduttive tarperebbe le ali a nuovi sviluppi; è bene solo rammentare che come minimo insegnare è comunicare, e che la comunicazione per essere efficace, così come bene sanno i guru di Palo Alto in California, si basa su una buona conoscenza del non verbale, di ciò che si dice senza usare le parole, d’altronde i nostri studenti, come i nostri figli, da sempre imparano da quello che facciamo, vedendolo, ascoltandolo, provandolo, e non dalle nostre parole o semmai almeno da come le diciamo e per quanto ci crediamo. E’ il momento di scoprire ed inventare un nuovo linguaggio tecno-emozionale, ricorrendo a una nuova grammatica della fantasia, come Rodari ci ha insegnato nel mezzo dello secolo scorso.
Buona DAD, FAD, E-learning e Webinar a tutti, con l’augurio che siate i primi scopritori di un nuovo testo emozionale, anche un po’ sgrammaticato come quest’articolo, che porti il sapere e la conoscenza da cuore a cuore.
Dr. Egidio Francesco Cipriano
Psicologo
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