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    Emergenza acqua: interviene la Flai Cgil

    DiRedazione

    Lug 21, 2022

    La nostra provincia ha sete

    Estate 2022  e come Tutti gli anni esplode il problema siccità stagionale e mancanza d’acqua e come se ciò non bastasse la terra brucia, gravissimi incendi in Puglia e nella provincia di Taranto, come quelli di qualche giorno fa sul versante occidentale. A Castellaneta, in località Minerva, sono andati in fumo 10 ettari di bosco. Da terra sono state impegnate una decina di unità tra operatori antincendio boschivo Arif, carabinieri forestali, Protezione civile e volontari.

    A Ginosa invece, in località Difesa Grande, sono bruciati 5 ettari di bosco, con una decina di operatori antincendio impegnati da terra. 

    Taranto brucia, la nostra provincia ionica ha sete, nonostante il suo rapporto particolare con l’acqua, non a caso nota come “Città dei due mari” per la posizione geografica a cavallo tra due specchi d’acqua: il Mar Grande e Mar Piccolo

    Il problema risorsa idrica – dichiara il segretario provinciale Flai Cgil Taranto Lucia La Penna – non è un problema estemporaneo, ma oramai è un problema strutturale 

    Ed è una difficoltà che come territorio dovrebbe preoccuparci non poco vista la nostra produttività caratterizzata da aziende agricole che permettono alla nostra provincia di dare occupazione a poco meno di 27 mila lavoratori e lavoratrici agricole 

    Il problema risorsa idrica era stata annunciata mesi fa ma tutto è caduto nel nulla più assoluto, vi è stata una immobilità politica – continua La Penna – oggi ci troviamo di fronte a dover superare la “politica di emergenza” con la consapevolezza che questa emergenza si ripresenterà  se non vi è un reale, concreto ed urgente investimento nella direzione di una politica irrigua unica, nel risparmio degli sprechi e nel riuso

    Ma siamo ancora ben lontani da un lavoro in questa direzione, infatti Per la gestione degli schemi idrici è necessario avvalersi di un sistema di telecontrollo e ben pochi sanno che proprio nella nostra provincia ionica già dal 1994 ne abbiamo uno a Ginosa gestito da L’EIPLI, da questo Centro di Telecontrollo  e Telecomando è possibile monitorare ed eseguire manovre di regolazione delle portate sull’intero adduttore e sulle derivazioni. Lungo il percorso sono infatti dislocate n. 33 derivazioni oltre alla condotta San Giuliano, realizzata per addurre acqua anche alla diga di San Giuliano, in agro di Matera, e due vasche consortili

    Ricordiamo che EIPLI è l’ente per lo Sviluppo dell’Irrigazione e la Trasformazione Fondiaria in Puglia, Lucania ed Irpinia (E.I.P.L.I.)

    Ente che Conclusosi il processo di costruzione delle grandi opere idrauliche, assolve principalmente i compiti della gestione, esercizio e manutenzione delle stesse ed agisce quale fornitore all’ingrosso di acqua non trattata, per usi potabili agli acquedotti Pugliese, Lucano ed al Consorzio Jonio Cosentino in Calabria; per usi irrigui a nove consorzi di bonifica nelle regioni Basilicata, Campania e Puglia, e per usi industriali all’ex ILVA di Taranto e ad altri utenti minori.

    Vengono, inoltre, sfruttati alcuni salti idraulici per la produzione di energia elettrica che viene immessa nella rete nazionale.

    L’attività dell’Ente si esplica attraverso la gestione di otto dighe, di quattro traverse, delle sorgenti del Tara e di centinaia di chilometri di grandi reti di adduzione, con una capacita potenziale di accumulo, regolazione e di vettoriamento di circa un miliardo di metri cubi l’anno.

    Ma l’ente è soppresso e posto in liquidazione, Dal 1979 dispone che fino all’adozione delle misure di trasferimento dell’ente e mantiene i poteri necessari ad assicurare il regolare esercizio delle funzioni dell’Ente , nonostante vi sia un profondo disagio dei lavoratori che non percepiscono regolarmente il proprio salario e che sono esasperati della mancata prospettiva dell’ente

    l’EIPLI, nonostante la propria condizione, è da tempo che continua a denunciare che in Basilicata e in Puglia si continua a disperdere l’acqua di importanti dighe che abbiamo, perché gli invasi, ormai fatiscenti e bisognosi di importanti interventi, non consentono la piena portata.

    Neanche le risorse del PNRR, previste per le infrastrutture al fine di ridurre i tassi non più sopportabili di *perdita di questo bene prezioso, che al sud si aggirano intorno al 50% * fra acqua captata alla sorgente e acqua distribuita all’utenza finale, hanno modificato lo status quo.

    Di fatti è importante sapere che le dighe, quando superano il limite fissato dall’Ufficio Nazionale Dighe del Ministero delle Infrastrutture, vengono svuotate dei metri cubi eccedenti e l’acqua viene dispersa in mare.

    Un paradosso in quanto quell’acqua potrebbe essere riutilizzata attraverso impianti di depurazione.

    Inoltre le strutture necessitano di urgenti interventi di manutenzione e potrebbero causare qualche serio problema, tanto che la crisi idrica per mancanza d’acqua viene aggravata ancora di più da una crisi legata alle infrastrutture.

    L’EIPLI ha bisogno di una svolta, che si trasformi in società o resti un ente capace di guardare al bene dei cittadini e tutelare i diritti dei suoi lavoratori 

    Ovviamente questo grande problema legato ad EIPLi si ripercuote a cascata su tutti i beneficiari della risorsa idrica, uno tra questi è il Consorzio di Bonifica Stornara e Tara.

    Anche loro sono degli Enti essenziali alla lotta contro la siccità, ma mancano i finanziamenti e il personale per affrontare e risolvere le problematiche legate al territorio.

    Sono passati cinque anni dalla l.r. 1/2017 che ha previsto il Consorzio unico, ad oggi risulta lontana la piena attuazione del nuovo soggetto consortile denominato Consorzio di Bonifica Centro-Sud Puglia. 

    Intanto, il personale in servizio presso i 4 Consorzi Commissariati ha visto una drastica riduzione del numero delle unità impiegate, nello specifico nel Consorzio Stornara e Tara conta 38 figure a tempo indeterminato 30 a tempo determinato (9 impiegati e 21 operai)

    Le nostre rivendicazioni sono chiare:

    • serve nell’’immediato che le istituzioni attuino interventi infrastrutturali sul territorio, serve un’analisi accurata su nuovi approvvigionamenti idrici
    • serve l’ assunzione di personale; stabilizzazione di quello già esistente, formazione di più squadre per la manutenzione ordinaria e straordinaria delle opere consortili; 
    • maggiore sinergia tra Regione Puglia e Consorzi nell’ottica dei finanziamenti PNRR; 

    È arrivato sul serio per la nostra provincia il tempo di pretendere interventi immediati e innovativi per risolvere il problema della carenza d’acqua. 

    Conclude La Penna “ Non abbiamo più tempo, è indispensabile intervenire nell’immediato su mancanze ed  errori nella gestione idrica”

                                                                                    Lucia La Penna

                                                                        Segr.Gen.Flai Cgil Taranto

    Foto di congerdesign da Pixabay 

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