Riceviamo e pubblichiamo:

Taranto sa come farsi bella nelle grandi occasioni, e nella giornata di ieri, sul più prestigioso dei palcoscenici naturali cittadini, si è tenuto lo spettacolo del Palio di Taranto. La tradizionale regata in barche a remi tra equipaggi composti da due atleti che gareggiano in rappresentanza del proprio rione di appartenenza, ha incantato tarantini , forestieri e sport sulla ringhiera di Corso Due Mari, tutti con gli occhi incollati allo specchio d’acqua del Canale Navigabile, teatro della battaglia marinaresca.
Sin dalla partenza in Mar Piccolo, sembrava che il Rione Tre Carrare Battisti, guidato dalla coppia Marco Mazzei e Francesco Quintano sul gozzo giallorosso, potesse difendere il titolo dei due anni precedenti, lasciandosi alle spalle le altre quattro barche finaliste, giunte all’appuntamento più atteso dopo aver superato la concorrenza di altre quattro squadre nella semifinale di venerdì. Dopo la prima virata in mar Grande, tuttavia, è salito in cattedra Antonio La Gioia, veterano del torneo, che con il giovanissimo Daniele Quintano ha portato la barca bianco celeste in testa, dopo un sorpasso avvincente e suggestivo, sotto la nave Vespucci attraccata alla sponda del Castello Aragonese.
Da quel momento non c’è stata più storia. Al traguardo, sotto il monumento del Marinaio, il Rione Isola Porta Napoli può finalmente esultare: dopo esattamente vent’anni, il Palio torna in Città Vecchia. Tre Carrare Battisti si è dovuta accontentare della medaglia d’argento, dunque, mentre sul gradino più basso del podio approdava la barca verde rossa dei Tamburi, guidata da Giuseppe D’Alba e Marco Sandi. Hanno chiuso rispettivamente al quarto e quinto posto Paolo VI e Borgo.
Grande emozione non soltanto per i vincitori ma per tutti i protagonisti, che a gara conclusa, si sono ritrovati sotto Torrione San Lorenzo ad ascoltare, in piedi sulle proprie imbarcazioni e con i remi in posizione verticale, l’inno di Mameli, oltre a quello dei Sommergibilisti e la Ritirata, che scandiscono quotidianamente il rituale militare dell’ammaina bandiera.Piena soddisfazione certamente anche per il comitato organizzatore, in particolare per il patron Francesco Simonetti, che ha creduto ad un Palio in versione sperimentale, per la prima volta giocato in agosto e su un campo gara diverso da quello più collaudato del periplo dell’Isola Madre.
Malgrado l’emergenza covid dunque, che aveva costretto Simonetti a rinunciare alla consueta tornata Cataldiana dell’8 Maggio, l’evento è riuscito brillantemente, grazie anche alle imprescindibili collaborazioni del Comune di Taranto, della Marina Militare, della Guardia di Finanza, della Guardia Costiera, Corpo dei Vigili del Fuoco e grazie al contributo del pastificio “Divella” e del centro commerciale “Porte dello Jonio”. Scongiurato, infine, il pericolo assembramenti, grazie all’atteggiamento virtuoso dei supporters sella Protezione Civile S.E.R., e grazie alla diretta televisiva a cura di Antenna Sud e Canale 85, che ha offerto la possibilità di godere di ogni istante di gara anche al pubblico a casa.Premiazioni e saluti finali nel gran galà di Piazza D’Armi in Castel Sant’Angelo.
L’evento si è svolto con il Patrocinio del Comune di Taranto e della Federazione Italiana Canottaggio sedile Fisso e sotto l’egida del Centro Sportivo Italiano
Ufficio Stampa del Palio di Taranto
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