La vicenda Isolaverde ha tutte le caratteristiche della tela di Penelope, o per parlare dei nostri giorni e del nostro quotidiano, come quella del Palazzo degli Uffici, sul cui terrazzo alcuni lavoratori si piazzarono in una delle tantissime manifestazioni di protesta.

Si va avanti da anni (2016), con soluzioni tampone. Ora si corre il rischio che 130 lavoratori al termine dell’ultima proroga di appena due mesi, restino definitivamente a casa.
Noi abbiamo seguito sin dall’inizio la vicenda e continueremo a farlo, convinti che questi lavoratori paghino gravi errori della politica, a cominciare dalla cosiddetta “riforma Delrio”.

Di seguito una lettera aperta inviata da Cobas del Lavoro Privato/
Confederazione Cobas a varie Istituzioni.
-Spett.le Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio On. Turco
-Spett.le Prefetto di Taranto, Commissario alle bonifiche
-Spett.le Presidente della Regione Puglia
-Spett.le Presidente della Task Force Regionale per l’impiego
-Spett.li Componenti Comitato SEPAC
-Spett.le Presidente della Provincia di Taranto
-Spett.le Sindaco di Taranto
-Spett.le Assessore alle Partecipate Comune di Taranto
-Spett.le Infrataras
e p.c. agli Organi di Informazione
Oggetto: Quale progetto per la vertenza dei lavoratori ex Taranto
Isolaverde?
Nell’anno 2016, la società partecipata della Provincia di Taranto
“Taranto Isolaverde” viene dichiarata fallita per effetto di una riforma
sciagurata delle Provincie, la Del Rio, che ne aveva drasticamente tagliato
le risorse finanziarie e nonostante l’importanza dei servizi erogati in settori
fondamentali quali, strade, scuole e mercato del lavoro.
Alle responsabilità del Governo centrale si è aggiunta quella della Provincia di Taranto colpevole di non essere stata all’altezza di saper salvaguardare un
patrimonio di servizi e professionalità mentre tutte le altre società
“gemelle” delle province pugliesi risolvevano con difficoltà e sacrifici i
loro problemi occupazionali, nonostante abbiano affrontato le medesime
difficoltà.

E’ da questa data che è iniziato un iter occupazionale incerto e
faticoso per i dipendenti di Taranto Isolaverde, un percorso che ha visto
protagoniste le Istituzioni in indirizzo indicate, tranne la precedente e
l’attuale Amministrazione Provinciale, percorso che teneva insieme e
coniugava due obiettivi e cioè il recupero occupazionale dei lavoratori
attraverso un intervento di bonifiche su un territorio martoriato dal punto
di vista ambientale.

Questo percorso, definito una “scommessa” dall’allora Commissaria alle bonifiche, grazie ad un progetto pilota il cui punto di forza è stato la riqualificazione delle maestranze della ex Isolaverde, oggi
si può dire ampiamente vinta, come, peraltro, da tutti riconosciuto.
Detto questo un interrogativo è d’obbligo. Che si può e si vuole fare?
Quali le proposte e i programmi conseguenti per una risoluzione di questa
continua precarietà.

Attualmente i 130 lavoratori stanno usufruendo dell’ultima proroga
di due mesi, grazie ad un finanziamento dal bilancio della Regione Puglia,
che chiude i 24 mesi inizialmente previsti dal progetto, ma è sottointeso
che la scrivente O.S. non permetterà che in questo territorio si verifichi una
ulteriore ingiustizia sociale contro questi lavoratori che già detengono una
nuova e certificata capacità professionale proprio in virtù di quegli
interventi di bonifiche e, più in generale, sulla ambientalizzazione di
questo territorio per i quali il Governo si è impegnato investendo
determinate risorse. Inoltre e per questo motivo, con la presente nota si
vuole sollecitare le Istituzioni in oggetto indicate a fare ognuna la propria
parte e tutte insieme nei confronti del Governo centrale responsabile
originario del problema (riforma Del Rio), con assoluta celerità, data la
improrogabile scadenza del 24 febbraio p.v.

Dunque nello spirito propositivo di chiudere questa vertenza
positivamente, dando continuità lavorativa ai lavoratori con un progetto di
medio/lungo termine per espletare quelle lavorazioni assolutamente
necessarie per questo territorio, nel fare un consuntivo, si chiede e sollecita
contestualmente le Istituzioni interessate a prendere determinati impegni
nella direzione sopra indicata e più in particolare:
– Al Governo, e specificatamente all’On. Turco, Sottosegretario
alla Presidenza del Consiglio e Coordinatore del tavolo e delle
risorse del CIS Turco, nostro concittadino, di intervenire con
adeguate risorse per dare continuità al progetto Verde Amico e più
in generale sul tema delle bonifiche ambientali perché sarebbe
assurdo mandare definitivamente a casa questi lavoratori, che sono
una realtà pronta e formata per intervenire su determinate
lavorazioni;
– Alla Prefettura, con la riconoscenza di quanto fatto nel tenere in
piedi e coordinare il tavolo di crisi, proponendosi come parte attiva
per la risoluzione di questa annosa vertenza. In questo momento più
che mai la Prefettura può avere un ruolo chiave in quanto, come è
noto, nella figura di S.E. il Prefetto non c’è solo la rappresentanza
del Governo sul territorio, ma anche quella di Commissario alle
Bonifiche, quindi in veste di coordinatore e collante fra le varie
Istituzioni interessate a questa vertenza;
– Alla Regione Puglia, al Presidente Emiliano ed alla Task Force
del Presidente Caroli e dei suoi componenti, dott. Basile e dott.
Stasi il riconoscimento per la bontà del loro efficace intervento che
è stato indispensabile nel corso di questa vertenza e per il
finanziamento accordato dal proprio bilancio per gli ultimi due mesi
di proroga oltre alle risorse impiegate per la formazione e
riqualificazione professionale dei lavoratori, di continuare ad
operare in tale direzione e di interagire con il Governo nazionale.
-Alla Provincia di Taranto, alla quale non si può riconoscere
alcunchè se non una grave censura per non aver mantenuto gli
impegni presi in sede Prefettizia a partire da 4 anni fa, visto che i
lavoratori erano dipendenti della sua partecipata, e per non aver
promosso la ricollocazione di solo 10 lavoratori, gli unici rimasti
senza occupazione ed ammortizzatori sociali. Di qui il forte
sollecito di mettersi al pari delle altre istituzioni che in questa
vertenza sono impegnate, per riscattarsi agli occhi dei lavoratori e
della comunità tarantina, ricordando quelle che sono le sue funzioni
istituzionali compresa quella ambientale con un suo specifico
progetto;
– Al Comune di Taranto ed alla sua partecipata Infrataras, oltre a
riconoscergli il merito di aver impiegato proprie risorse ed un ruolo
di datore di lavoro, essendosi di fatto sostituito a quello della
Provincia, un maggiore impegno sia a livello progettuale sia a
livello economico per il presente ed il futuro dei lavoratori ex
Taranto Isolaverde.
Infine, descritto sommariamente il consuntivo di quanto accaduto e suggerito proposte con gli impegni che si chiedono alle varie Istituzioni, la
scrivente O.S. ritiene, di fondamentale importanza, che progettualità e
risorse vengano acquisite e condivise in sede di tavolo di crisi prefettizio
degli ex Taranto Isolaverde, da convocarsi con la urgenza necessaria, in
quanto luogo deputato a risolvere questa annosa vertenza.
Con l’occasione si porgono distinti saluti
Per Cobas del Lavoro Privato/
Confederazione Cobas
(Salvatore Stasi)
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