“Il Sistema Ribadier”Commedia brillante liberamente tratta da “Le Système Ribadier” di Georges Feydeau e Maurice Hennequin
Sabato 3 settembre la compagnia Kissa chiude la Rassegna estiva 2022 in Villa Peripato voluta da Il Palcoscenico Taranto che ha affidato, anche per questa decima edizione, la direzione artistica a Gabriella Casabona. In scena “Il sistema Ribadier”, regia di Raffaela Caputo, commedia brillante in due atti. Info e prenotazioni al 339.4760107. Inizio spettacolo ore 21,00. Ingresso ore 20,30. Eugène Ribadier è il secondo marito di Angèle. Dopo l’esperienza col suo primo marito (M. Robineau, che l’aveva tradita 365 volte in 8 anni), Angèle ha sviluppato una gelosia patologica e controlla attentamente le attività del suo secondo marito. Ribadier, tuttavia, conosce la tecnica dell’ipnosi — da cui il “sistema” del titolo — e la pratica sulla moglie per addormentarla ogni qualvolta vuol compiere una scappatella, salvo poi risvegliarla al suo ritorno grazie a un trucco che solo lui conosce. Angèle scopre il tradimento casualmente e Ribadier ricorre a vari stratagemmi per salvare la situazione, compreso quello di ipnotizzare ancora una volta la moglie nel tentativo di convincerla che ciò che aveva appena sentito era soltanto frutto di un sogno. Lei però sfrutta il sistema del marito fingendo di rivelare che, quando è ipnotizzata, riceve la visita di un amante. Bugie ed equivoci conducono ad un finale a sorpresa …
Note di Regia
Commedia dal ritmo quasi frenetico e basate sulla “matematica” dell’effetto comico
Nel rispetto di Feydeau si è tentato di scrivere ” di scene, luci e costumi trattandoli al pari di attori”. Le scenografie sono studiate con porte, finestre calcolato ed angolazioni precise per suscitare (se utilizzate correttamente dagli attori) effetti esilaranti.
Al testo originario si è aggiunta una novità : Il quadro del marito defunto animato che lungi da essere solo scenografia rappresenterà un tassello importante nell’evolversi della trama e ne condizionerà il finale discostandolo dall’ opera originale
L’opera è ironica e fustigatrice dell’ipocrisia borghese e spinge ad un livello iperbolico il gioco dell’equivoco appena accennato nell’opera originaria.
Il ritmo dell’azione è incalzante e non lascia allo spettatore una pausa di riflessione conducendolo irrefrenabilmente a scommettere persino su chi possa essere l’amante della moglie laddove l’equivoco si ingarbuglia
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