È dedicata alle “Lacrime Mariane”, la mostra “Facies Passionis“, i volti della Passione, giunta quest’anno alla sua terza edizione: dal 12 al 16 febbraio, nella chiesa del Carmine a Taranto, saranno esposti dieci simulacri della Madonna Addolorata, provenienti da altrettante città pugliesi, grazie alla collaborazione di confraternite, parrocchie e associazioni religiose.
Presentata stamattina durante una conferenza stampa, quella che, secondo Antonello Papalia, priore dell’Arciconfraternita del Carmine di Taranto, promotrice della mostra, sarà l’edizione emotivamente più coinvolgente. Il primo anno le statue in mostra furono scelte in base all’eleganza delle forme, lo scorso anno il criterio fu l’imponenza, mentre quest’anno si è voluto organizzare una mostra monografica dedicata all’Addolorata che “nei riti della Settimana Santa, rappresenta un momento di forte emozione in quanto ognuno di noi vive un rapporto di grande passione con quella che viene identificata come la mamma di tutti. – ha chiosato il priore Papalia – La mostra è dedicata ai volti dell’Addolorata e, quindi, del dolore di Maria attraverso dieci comunità che si trasferiscono dalle loro sedi di appartenenza nella chiesa del Carmine, a Taranto, e che virtualmente si ritrovano in questi giorni per condividere, tutti insieme, una devozione e una passione comune: quella a Maria.”
Le dieci confraternite, parrocchie e associazioni religiose che hanno voluto prestare i propri simulacri sono: dalla provincia di Taranto, oltre alla Confraternita del Carmine (Taranto), Chiesa Maria SS. Immacolata (San Giorgio Jonico) e Confraternita del Carmine (Mottola); dalla zona di Bari, Capitolo Cattedrale Maria SS. Assunta in Cielo (Bitonto), Le Confraternite di Carbonara (Carbonara), Chiesa San Francesco Associazione “Bea Vera” (Triggiano), Confraternita Maria SS. Addolorata (Carbonara), Confraternita Purificazione Addolorata (Ruvo di Puglia); infine la Parrocchia Santi Francesco e Biagio (Canosa di Puglia) e la Confraternita dell’Immacolata (Latiano).
Secondo monsignor Marco Gerardo, padre spirituale dell’Arciconfraternita e parroco del Carmine, la devozione nei confronti dell’Addolorata attraversa, in maniera trasversale, tutta l’Italia e in particolare il Mezzogiorno: “Ci lega e ci fa contemplare il mistero della vita che la Madre porta con sé quando soffre per il Figlio. Anzi, probabilmente, ancora di più quando soffre per il Figlio. Ogni parto porta con sé l’esperienza della sofferenza ma foriera e portatrice di gioia.” Anche nel caso della Vergine Addolorata che “come un parto, deve soffrire per la morte del Figlio ma poi quell’esperienza porterà alla vita e alla gioia della Resurrezione per tutti gli uomini. E questo ci da un messaggio di speranza. – ha continuato don Marco – Ogni volta che ci troviamo ad affrontare una situazione di difficoltà, di ostacolo e di dolore, non dobbiamo mai perdere la speranza”.
E la devozione per la Vergine Addolorata è strettamente legata ai riti della Settimana Santa e, per questo, il Comune di Taranto supporta l’iniziativa. Fabiano Marti, Assessore alla Cultura, ha auspicato una sempre maggiore collaborazione tra l’Amministrazione e le Confraternite per iniziative come questa, poiché Taranto non può prescindere dalla sua Settimana Santa.
Forti dei risultati raggiunti lo scorso anno, quando circa ventimila persone hanno visitato la mostra in soli cinque giorni, gli organizzatori quest’anno hanno voluto arricchire la manifestazione con degli eventi collaterali, come concerti, cori e la presentazione degli atti ufficiali del convegno 2019 (il programma completo nella immagine che segue).
A chiudere la conferenza stampa, monsignor Emanuele Ferro, portavoce dell’Arcivescovo, Michele Santoro, che ha plaudito all’iniziativa, sottolineando ancora come una mostra monografica dedicata alla Vergine Addolorata “va a toccare le corde di quelle che sono le sensibilità di ciascuno rispetto a quello che è il dolore e la sofferenza, che però sono visitati e compatiti da Dio.”
La mostra, presso la Chiesa del Carmine a Taranto in Piazza Papa Giovanni XXIII, sarà visitabile dal 12 al 16 febbraio 2020, dalle ore 9:00 alle ore 22:00.
L’accesso è libero e gratuito.
Francesca Perrone