E’ dal 1999 che va avanti una vicenda che tarda ad avere il suo (GIUSTO) esito finale!
Sit in in prefettura di un gruppo di lavoratori ex Nuova Siet per sollecitare l’intervento del governo rispetto ad una vicenda giudiziaria che si trascina ormai da decenni.
Azienda dell’appalto continuativo Ilva ( più o meno dai primi anni settanta, in epoca di Italsider di Stato), la SIET ( poi Nuova Siet) aveva di fatto il monopolio dei trasporti siderurgici su gomma. Nel 1999 la convivenza con la nuova gestione del siderurgico, affidata alla famiglia Riva, diventa insostenibile e la società torinese decide di andare via da Taranto. La quasi totalità dei dipendenti viene assorbita dall’ Ilva con il meccanismo della novazione contrattuale.
Nelle procedure adottate, a seguito di denunce, vengono ravvisati i reati di estorsione/tentata estorsione.
In primo grado il reato viene accertato con condanne penali a carico dei legali rappresentati di Ilva e Nuova Siet.
Da quel momento si susseguono una serie di passaggi tra Corte d’ Appello e Cassazione per definire il diritto al risarcimento dei lavoratori danneggiati. E si arriva dunque al 2023 con un niente di fatto! O meglio (peggio!) non solo non viene riconosciuto il danno ma si chiede ai lavoratori di pagare anche le spese!
In sintesi viene accertato il reato ma non si riconosce il risarcimento.
Molti i dubbi dei lavoratori e di chi da sempre ne sostiene le ragioni, ovvero il sindacato Slai COBAS di Taranto ( vedi intervista a Ernesto Palatrasio).
Nella mattinata del 23 giugno il neo nato Comitato Lavoratori Nuova Siet, presenti Ernesto PalatraSio e Margherita Calderazzo dello Slai Cobas, ha chiesto di incontrare il prefetto per sollecitare un intervento del Governo.
Sulla vicenda si registra anche un’interpellanza parlamentare del sen. Mario Turco.
NOTA DI REDAZIONE: Le dichiarazioni rese dagli intervistati non sono verificabili in relazione ai lunghi tempi trascorsi. La redazione è a disposizione di chiunque abbia necessità di chiarire eventuali notizie non corrispondenti ai fatti.
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