BARI – La mozione di sfiducia presentata dal centrodestra nei confronti del governatore della regione Puglia Michele Emiliano è stata respinta, con 18 i voti a favore, 31 contrari (due consiglieri assenti).
In nome del pietismo o del fronte comune, in netta contrapposizione con le lotte interne attuate da Conte, dopo aver frizionato il PD, i grillini e Azione hanno contribuito a respingere la mozione di sfiducia.
“Vi chiedo di respingere la mozione di sfiducia, perché sinceramente non mi merito di essere sfiduciato. Ve lo dico dal profondo del cuore. Avrò fatto un sacco di errori nella mia vita, ma non al punto da essere sfiduciato in un momento in cui, in vent’anni di lavoro durissimo, abbiamo cambiato veramente la storia di questa Regione” – ha detto il governatore della regione Puglia.
Una cosa è certa – come affermato anche dal commissario regionale di Azione, Fabiano Amati – e cioè che la risposta più pragmatica sarà proprio quella degli elettori alle europee. Anche perché la matita elettorale potrà doppiamente essere un punto di forza o la fine politica di un governatore che terminerà il secondo mandato.
Un mancata sfiducia che anima di speranza il cuore di Michele Emiliano, che vuole adesso costituire un fronte largo, poiché – dice – “non sarebbero riusciti a costituirlo a Roma.” Un fronte che secondo la sua idea potrebbe riunire tutte le forze progressiste e creare, per l’appunto, un campo largo.
“Neanche un’indagine sulla Regione – commenta – nonostante ci siano sicuramente delle indagini preliminari in corso, che riguardano dirigenti, altri soggetti, ma nulla che riguardi il livello politico.”