riceviamo e pubblichiamo:
Che la gestione degli appalti al cimitero fosse oggetto di interessi non sempre legali, poteva essere in verità facilmente intuibile. Che a tutelare questi interessi potessero provvedere anche importanti dirigenti del comune di Taranto appare invece una questione inquietante soprattutto se è confermata la correlazione tra questi dirigenti, alcune cooperative sociali vincitrici degli appalti e alcuni personaggi di spicco nella malavita organizzata locale.
Lasciando ai giudici la valutazione delle eventuali illegalità commesse, il problema che ci riguarda è di carattere politico.
Quando la politica è assente (come a Taranto succede) a governare è il mercato, lo scambio, la trattativa privata tra gruppi di interesse. Le deboli prospettive di sopravvivenza di questa amministrazione comunale sono, allo stato, interamente legate alle realzioni di domanda e offerta tra il sindaco e i singoli consiglieri comunali e nelle more dell’arrivo di oltre un miliardo e settecento milioni di euro sul nostro territorio, il rischio che la malavita organizzata si insinui nella gestione degli appalti è oggettivamente molto elevata.
Per il bene della città e per tutelare se stesso, è opportuno che Melucci rassegni subito le sue dimissioni da sindaco di Taranto.
Gianni liviano