Dopo l’esperienza della Vittorio Veneto evitiamo un ulteriore scippo
Nave Garibaldi ceduta al comune di Taranto per trasformarla in museo del mare. E’ la proposta presentata in conferenza stampa da Luigi Abbate, consigliere comunale di Taranto (Taranto senza ILVA), e dall’ing. Giuseppe Briganti, Contrammiraglio Genio Navale (Ris.).
Abbate ha anche scritto al ministro della difesa Crosetto, per avanzare la proposta.
Ricordiamo tutti la penosa vicenda della Vittorio Veneto; in prossimità del disarmo l’allora amministrazione Di Bello, che aveva un assessorato alle risorse del mare, aveva ipotizzato il suo reimpiego come sede di un museo del mare. Si aprì all’epoca un vivace dibattito.
Proposta non andata a buon fine. Va detto che la presenza abbondante di amianto ha condizionato le scelte. Alla fine l’ex ammiraglia della M.M. è finita in Turchia per essere rottamata ( molto strano per una città che ha a disposizione un’acciaieria!).
Taranto non ha un museo del mare degno di questo nome. Addirittura a Milano, città notoriamente priva di sbocchi al mare, è stato trasferito il Sottomarino S506 Enrico Toti il primo sottomarino costruito in Italia dopo la Seconda Guerra Mondiale, oggi il più grande museo tecnico scientifico italiano.
L’auspicio è che le istituzioni locali, regionali, i parlamentari ionici, e le associazioni tutte, sostengano questa proposta e chi si possa finalmente avere un contenitore che rappresenti la nostra più importante tradizione legata al mare e a tutte le sue attività.
Questa la lettera inviata da Abbate
