Lo sviluppo del mezzogiorno con 146 mld€, il 70% delle risorse del PNRR
Il Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), programma di investimenti che l’Italia deve presentare alla Commissione europea nell’ambito del Next Generation EU entro il 30 Aprile del 2021, permetterà di utilizzare le risorse finanziarie previste dalla Programmazione dell’UE con il “Quadro Finanziario Pluriennale 2021-2027” (1.100,00 mld€), “Next Generation EU” (750,00 mld€) e le tre reti di sicurezza di prestiti (540 mrd€), per un totale di 2.390 mrd di euro finalizzati al Green Deal europeo, a un’Europa pronta per l’era digitale, più forte nel mondo e che tutela lo stato di diritto per difendere la giustizia e i valori fondamentali dell’UE.
In tale prospettiva un gruppo sempre più crescente di Sindaci del Sud d’Italia (c.a 400), mossi dagli studi e dagli appelli del Movimento 24 Agosto – Equità Territoriale e per iniziativa del sindaco pugliese di Acquaviva delle Fonti (BA) Davide Carlucci, si è raggruppato nella “Rete dei Sindaci “Recovery Sud” manifestando, attraverso il documento “Proposte della Rete dei Sindaci “Recovery Sud”, preoccupazioni e relative proposte per le sorti future del Mezzogiorno d’Italia.
Nell’ultimo ventennio, l’Italia ha accumulato ritardi significativi, su molti indicatori economici e sociali, nei confronti delle altre principali economie dell’Europa. Il Mezzogiorno, in questo trend, ha visto a sua volta aumentare il divario con le aree economicamente e socialmente più forti del Paese.
Lo dimostra la relazione dell’Istat sugli indicatori di benessere equo e sostenibile (Relazione BES 2020) che offre un quadro dei principali fenomeni economici, sociali e ambientali che caratterizzano il nostro Paese, attraverso l’analisi di un set di 152 indicatori (di cui 33 nuovi), suddivisi in 12 domini di benessere, tra cui: Istruzione e formazione; Paesaggio e patrimonio culturale; Innovazione, ricerca e creatività. Gli indicatori evidenziano a tutti i livelli, lo svantaggio del Mezzogiorno rispetto al Nord del Paese.
È necessario un cambio culturale nel Paese e nel Sud per poter realizzare progetti in grado di contrastare le disuguaglianze e mettere i Comuni nelle condizioni di poter spendere le risorse, bisogna avere una strategia di sviluppo comune e condivisa che valorizzi le complementarità, le interrelazioni e le interdipendenze tra Nord e Sud.
Visto che oggi abbiamo una Pubblica Amministrazione che invecchia con personale che diminuisce costantemente a fronte dell’impossibilità di sostituirlo perché i concorsi sono bloccati per l’emergenza Covid, occorre una semplificazione delle procedure per accedere ai fondi europei e poterli gestirli.
Rispetto a queste dinamiche, i Sindaci meridionali della Rete “Recovery Sud” si sono rivolti direttamente alla Presidente della Commissione Europea Ursula Von Der Leyen chiedendo che la UE introduca il vincolo di destinazione del 70% circa dei 209 miliardi del PNRR in favore delle regioni meridionali con l’obiettivo di promuovere la coesione sociale e territoriale. Pena “l’innesco di eventuali fenomeni di protesta clamorosa”, che potrebbero condurre ad una non “auspicabile Sud-exit”.
Fabio Ligonzo
Rapporto Bes 2020: il Benessere Equo e Sostenibile In Italia
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