Editoriale di Giorgio Di Antonio
Questa campagna elettorale contiene una novità per certi versi interessante. Se misuriamo slogan e parole d’ordine presenti nelle campagne elettorali degli ultimi decenni notiamo una progressiva “evoluzione”, un processo che sintetizza in estrema ratio la parabola evolutiva della politica, della comunicazione, dei contenuti ideali e programmatici.
I social media hanno influito pesantemente negli ultimi lustri nelle modalità di espressione della politica, si è proceduto verso una sintetizzazione sempre più spinta, dagli sms ai pensierini con 140 caratteri di twitter i personaggi politici hanno sbrigativamente liquidato i libri dei sogni (ricordate le 450 pagine del programma di Prodi del 2006?) per poche spicce parole.
Ma questo processo di sintesi ha raggiunto in questa fine estete del 2022 il suo parossismo.
I principali schieramenti politici hanno affidato le loro sorti ad una sola parola!
Scegli, Credo (in…), (sul) Serio, Pronti, Giusta …
Una sola parola! Poi qualche altro brevissimo corollario e fine! Dovremmo orientarci solo con una parola, che neanche dobermann ben addestrati, e che diamine! Non ho nostalgia dei mattoni di 450 pagine ma una sola parola non pare sufficiente per descrivere cosa e come si intenda fare per esempio per rendere il sistema fiscale più equo, per garantire una corretta alimentazione dell’energia elettrica a prezzi sostenibili, un rifornimento di combustibili continuo ed equilibrato, un servizio sanitario davvero universale ed efficiente, una struttura formativa di alto livello che ci consenta di competere con le nazioni più forti al mondo, una gestione delle risorse idriche lungimirante.
La mia impressione è che affidare la campagna elettorale ad una sola parola sia la spia di una forte povertà di idee e di proposte.
Una sola parola la avrei anche io per questo modo incivile di comunicare, ma siccome è un insulto pesante la risparmio.
*Giorgio Di Antonio, classe 52, Romano, già Dirigente Aziendale ora Consulente per Piani strategici e finanziamenti per aziende in riposizionamento. Appassionato di politica, storia, aviazione.
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