La volontà di confronto sul tema ambientale e portuale è più che mai importante. L’organizzatore del Taranto Eco Forum ci ha spiegato la finalità dell’evento, evidenziando il confronto tra le aziende e gli enti pubblici, anche per la nuova veste che assumerà la nostra città in tema ambientale
Questo evento, il TEF, si tiene ogni anno. Siamo in un clima acceso, perché Taranto è contornata dalle problematiche del tema ambientale, portuale, e dell’Ilva. Quanto è importante oggi la presenza delle istituzioni?
“Taranto affronta sicuramente degli eventi importanti. La nostra presenza qui raccoglie l’interesse di aziende, del settore pubblico, di enti di ricerca. Noi svolgiamo un lavoro tecnico scientifico. A quelle che sono oggi le problematiche di Taranto dobbiamo dare risposte e siamo qui per farlo. Abbiamo fatto quest’anno un comitato tecnico scientifico, dove ritroviamo tantissime realtà anche in Europa. Tutto ciò ci ha dato molti spunti non solo per l’edizione di quest’anno, ma anche per poter lasciare un report sui nostri lavori. Taranto, infatti, potrò grazie a tutto questo ambire ad un proprio modello. “
Un evento scientifico che è però anche un ponte con la politica. Abbiamo quindi un doppio binario. Ci appoggiamo ai politici ma anche ai professionisti, tra docenti e scienziati. Nella nuova Europa che si prospetta, qual è la priorità ambientale e portuale per Taranto?
“Dal punto di vista portuale dobbiamo fare i conti con il problema geopolitico, di cui tutti siamo a conoscenza. Dobbiamo quindi capire cosa può accadere nel prossimo semestre. Taranto si sta ora candidando ad hub energetico per il mediterraneo con gli investimenti di varie aziende, nel distretto dell’innovazione. Dobbiamo anche tener conto dei traffici portuali, ma affrontiamo i problemi proprio tramite il confronto delle aziende con gli enti, per comprendere come snocciolare queste questioni, trovando delle soluzioni sempre più snelle. Per questo dobbiamo instaurare un confronto parco e sincero.”