Attivi due nuovi macchinari per la diagnosi precoce grazie alla biopsia fusion. Una tecnologia capace di individuare con precisione il tumore per intervenire con maggiore celerità.
A partire da settembre presso i reparti di Urologia del SS. Annunziata e del presidio di Castellaneta, centri della provincia scelti per coprire tutto il bacino d’utenza dell’Asl Taranto, sarà disponibile una nuova tecnologia che consente la diagnosi del tumore della prostata in modo più efficace e mirato rispetto alla biopsia prostatica tradizionale. Si chiama biopsia fusion e, come comunica ASL Taranto in una nota, consente di effettuare una fusione tra le immagini prodotte dalla risonanza magnetica multiparametrica – già disponibile in Asl Taranto – con quelle ottenute tramite l’ecografia transrettale, in tempo reale. Il software, attraverso un’elaborazione dello specialista urologo coadiuvato da un ingegnere clinico, elabora così una mappa tridimensionale della prostrata del paziente, identificando con precisione i punti dove c’è un elevato sospetto di tumore prostatico. I prelievi effettuati durante la biopsia fusion sono quindi mirati e meno numerosi rispetto alla metodica della biopsia tradizionale.
Questa nuova tecnologia si esegue in regime ambulatoriale ed è solitamente ben tollerata dai pazienti, permette una riduzione dei possibili effetti collaterali e, soprattutto, una diagnosi precocissima con una precisa approssimazione dello stadio della malattia già nella fase pre-operatoria e, quindi, in caso di tumore, una migliore applicazione della chirurgia mini-invasiva con laparoscopia tridimensionale.
“L’acquisizione di questa tecnologia è un segnale importante dell’impegno in prima linea della nostra sanità ionica nel trattamento dei tumori dell’apparato uro-genitale – dichiara Stefano Rossi, Direttore Generale Asl Taranto – Si aggiunge agli strumenti terapeutici d’avanguardia mini-invasivi già disponibili e operativi nel trattamento radicale della malattia, insieme al ruolo dello screening e della collaborazione efficace tra medicina specialistica e medici di base”.
Il tumore della prostata è il più frequente tra le patologie urologiche e la diagnosi precoce è fondamentale per un decorso positivo. Proprio per questo motivo, continua la ASL, è importante la collaborazione costante e lo scambio di informazioni i medici di medicina generale che devono essere attenti a indirizzare i pazienti con sospetto clinico dallo specialista urologo in tempi brevi proprio per facilitarne diagnosi tempestiva e cura.
Francesca Perrone