Normalmente, il giorno di Ferragosto è associato alla vacanza, alle spiagge affollate, al relax. Tuttavia, c’è chi anche in quel giorno non manca di svolgere le proprie importantissime funzioni. È il caso del Dott. Nicola Burdi e dell’équipe chirurgica da lui diretta che, al SS.Annunziata di Taranto, la mattina del 15 agosto scorso hanno eseguito un intervento molto delicato, e non di routine, salvando la vita a un ragazzo di diciassette anni.
Il giovane, come tanti suoi coetanei, stava trascorrendo la notte precedente sulla spiaggia, spensieratamente, in attesa delle prime luci dell’alba. Improvvisamente ha avvertito un dolore lancinante alla nuca e, subito dopo, ha perso conoscenza. Prontamente è stato trasportato in ambulanza all’Ospedale “Giannuzzi” di Manduria, dove è stata eseguita una TAC che ha rilevato un’emorragia cerebrale. La situazione, a quel punto, appariva disperata: l’unica speranza era trasferire immediatamente il ragazzo in un centro d’avanguardia per il trattamento della patologia cerebro-vascolare, quale è il SS.Annunziata.
Così è stato fatto. Una volta giunto a Taranto, quando ormai si stava facendo giorno, il giovane è stato sottoposto ad Angio-TAC, che ha dato il seguente responso: un aneurisma cerebrale si è rotto e ha provocato una copiosa emorragia. Si rendeva dunque necessario bloccare immediatamente l’aneurisma, perché una nuova emorragia poteva risultare fatale.
Fino ad alcuni anni fa era possibile “bloccare” un aneurisma cerebrale sanguinante soltanto attraverso un intervento neurochirurgico. Da oltre venti anni, invece, al SS. Annunziata di Taranto, viene effettuato un intervento meno invasivo, ma ugualmente efficace: l’“embolizzazione”. Anziché raggiungerlo dall’esterno, cioè aprendo la scatola cranica e divaricando il cervello, l’aneurisma viene raggiunto dall’interno e neutralizzato per via endovascolare riempendo la sua sacca con minuscoli filamenti di platino (“spirali”). Più precisamente, da una puntura dell’arteria femorale all’inguine, il Neuroradiologo Interventista raggiunge l’aneurisma cerebrale “navigando” nelle arterie con cateteri di calibro progressivamente minore sotto la guida dei raggi X. Riempita la sacca con le spirali, il sangue non può più entrarvi e l’aneurisma non può sanguinare ulteriormente.
Come già detto, l’intervento dello scorso 15 agosto è stato eseguito dal Dott. Nicola Burdi, Direttore facente funzioni della Struttura Complessa di Neuroradiologia, coadiuvato dal Dott. Delio Monaco, e dai Dottori Umberto Vacalebre e Giordano Nardin della Struttura Complessa di Anestesiologia e Rianimazione. Con i Medici hanno collaborato le équipes infermieristica e tecnica di entrambe le Unità Operative.
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Al buon esito dell’intervento hanno contribuito anche il neurochirurgo Dott. Massimo Galasso e la sua équipe che, preliminarmente, avevano eseguito una “Derivazione Ventricolare Esterna” posizionando un catetere endoventricolare per ridurre la pressione intracranica.
L’intervento è stato portato a termine con successo, e il giovane paziente è ora ricoverato presso la Struttura di Rianimazione, sempre al SS.Annunziata, facendo registrare continui miglioramenti.
La redazione di “Oltre il Fatto” formula i migliori auguri di pronta guarigione al giovane e esprime gratitudine e soddisfazione per il lavoro svolto con dedizione e professionalità dal Dott. Burdi e dalla sua équipe.
Giuseppe Pesare
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