Si replica Sabato e domenica 19 e 20 agosto
La storia del brigante grottagliese Ciro Annichiarico messa in scena ad Alberobello
Grande, e rinnovato, successo per “La notte dei Briganti“, rappresentazione “en plain air della borbonica brobonica guerra per bande nella Murgia dei trulli”, giunta alla sua 17^ edizione.
Messa in scena dall’ Associazione Sylvia Tour and Didactis, presieduta da Luca De Felice, regista e anima dell’evento da ormai 17 anni, l’evento, sabato12 e domenica 13 agosto, ha attirato ad Alberobello, zona Coreggia, centinaia di spettatori, molte famiglie, tanti turisti.
“La Notte dei Briganti vuole offrire un momento di riflessione e di festa. L’idea di realizzare uno spettacolo teatrale nei boschi nasce da volontà di ricreare, il più fedelmente possibile, l’atmosfera, il contesto paesaggistico e le condizioni di vita a metà ‘800 nel Sud. Si è voluto dare un tocco molto suggestivo e naturale all’evento per raccontare uno scorcio della nostra storia: il Brigantaggio, poco conosciuto o spesso raccontato in maniera superficiale.
Lo spettacolo teatrale, composto da 7 scene, un’introduzione ed un finale, si svolge in un percorso boschivo di circa 1.2 km “*
Circa 120 tra attori e comparse, 9 storie che nell’insieme raccontano in sintesi le vicende di Don Ciro Annichiarico, un sacerdote di Grottaglie che per una serie di vicende diventa un brigante.
Tra gli anni 1860 e 1868, con un deciso incremento dopo il 1861, anno dell’ unità d’Italia, il fenomeno del brigantaggio ha caratterizzato la storia del meridione.


























Banditi senza scrupoli? rivoluzionari? Eroi? Forse un po’ tutto. I “Decisi” di Don Ciro sono sicuramente briganti che delinquono, rubano e uccidono, ma come è possibile che un sacerdote si trasformi in questo modo? La Chiesa presenta due volti; uno è quello della vicinanza al potere, al regnante di turno, l’altro quello della “guerra giusta” :Per i teologi e filosofi cristiani la guerra poteva considerarsi giusta in tre casi: se era difensiva, se era dichiarata per riparare un torto o annullarne gli effetti, se era condotta per punire chi aveva provocato un grave danno. E Sant’Agostino afferma: “Quando s’intraprende una guerra giusta, ai fini della giustizia non interessa nulla che uno combatta in campo aperto o con imboscate”.
Lungi dal voler santificare i briganti vanno però approfondite storicamente e politicamente le ragioni del loro nascere e diffondersi. Dove c’è ingiustizia, sopraffazione, si possono avere diverse reazioni. Una è quella di non riconoscere l’autorità costituita. Questa però è una nostra valutazione. Il regista nella intervista che pubblichiamo parla solo di attenta ricostruzione storica.
L’ampio pubblico che entra nella vasta area in cui si svolge il racconto diventa protagonista esso stesso dell’evento rappresentando alla fine il popolo che vive le vicende non sempre esaltanti di quel periodo e che assiste alle scorribande dei briganti.
“MASSERIA CALMERIO di proprietà della famiglia D’Amico è un edificio storico che si trova in territorio di Coreggia, frazione di Alberobello al confine con Monopoli, precisamente lungo il Canale delle Pile. Una prima iscrizione posta al piano terra del fabbricato della masseria rimanda al 1792 come data di fondazione. Attiguo al corpo centrale sorge una cappella dedicata alla Madonna della Madia. A pochi passi si trovano 6 trulli con ingresso ad arco che erano utilizzati come stalle, riconoscibili in una famosa fotografia dell’architetto Peressutti.

Le vicende narrate in questa XVII edizione de La Notte dei Briganti sono ispirate alla figura del brigante Ciro Annichiarico. Nato a Grottaglie (Taranto) il 16 dicembre 1775, a 25 anni era sacerdote e maestro di canto gregoriano. Nel 1803, accusato dell’assassinio di Giuseppe Motolese, suo rivale nell’amore di Antonia Zaccaria, fu arrestato e condotto a Lecce, e condannato a 15 anni d’esilio. Riuscì, però, a fuggire e a tornare a Grottaglie. Massone e giacobino, sostenne inizialmente il nuovo regime sopravvenuto nel 1806, riuscì a spadroneggiare con i cinque fratelli nella guardia civica del Comune. Nel 1808 venne nuovamente arrestato; detenuto nel carcere di Lecce, il 13 agosto 1812 riuscì ad evadere. Datosi alla macchia, fondò nel 1813 con il fratello Salvatore, con Michele Marseglia e Gennaro Annese, disertori dell’esercito napoleonico, una banda di ventiquattro persone e giurò lo sterminio dei persecutori. Arrestato il 7 febbraio, per essere fucilato nella pubblica piazza di Francavilla, il giorno seguente. Durante l’interrogatorio il sacerdote-brigante confessò di essere stato l’autore materiale di 70 omicidi.
Il percorso e le scene
Intro
1 – La Festa della Madonna
2 – La fuga definitiva
3 – La banda decisi
4 – Il furto del bottino
5 – Il battesimo di Luigi Gigante
6 – Teste appese
7 – Il nuovo padrone
Finale *
Si replica sabato e domenica 19/20 agosto 2023
- notizie dal sito ufficiale https://www.lanottedeibriganti.com/
- foto: Maria Grazia Argento
Si ringrazia il Comune di Alberobello ufficio stampa Dott.ssa Caterina D. Mansueto
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