Riceviamo e pubblichiamo:
“Oggi ho consegnato la proposta di legge sugli adolescenti frutto di oltre un anno di lavoro, di molti incontri e di un grande impegno. Tra le varie proposte di legge presentate in questi 5 anni (legge speciale per Taranto, legge per Matera capitale della cultura, legge sul Cohousing e sui condomini solidali, due leggi sul Mar Piccolo, una per farne un parco regionale e l’altra per valorizzarlo dal punto di vista antropologico e culturale, legge sul benessere equo e sostenibile, legge su ipogei, legge sulla settimana Santa) questa è quella che mi emoziona di più. Mi emoziona perché parla dei nostri figli, parla del futuro, parla della bellezza della vita. Grazie a tutti quelli che, a vario titolo, anche a volte solo attraverso l’ascolto, hanno contribuito a realizzarla”.
Così Gianni Liviano, consigliere regionale, nell’annunciare il deposito della sua proposta di legge che introduce misure regionali in favore degli adolescenti, controfirmata anche dai colleghi Ruggiero Mennea e Napoleone Cera, e che si rivolge, spiega, “a tutti i soggetti che si occupano di adolescenti (famiglie, scuola, organizzazioni ecclesiali, servizi sociali, associazionismo sociale e sportivo, volontariato e aziende sanitarie), al fine di realizzare interventi concreti dedicati ai ragazzi tra i 14 e i 19 anni”.
Questa proposta di legge (per la realizzazione della quale si ringraziano gli uffici della Regione presieduti dal dott. Mussicco e dalla dott.ssa Berlingerio), è stata preceduta, spiega ancora Liviano, “da un lavoro condiviso in un gruppo di lavoro informale composto dallo scrivente unitamente alla prof.ssa Cassibba (già direttore del dipartimento di Formazione dell’Università di Bari), al prof. Moro (direttore del dipartimento di Sociologia dell’Università di Bari), al prof. don Antonio Panico (direttore della Lumsa di Taranto), a don Michele Birardi (responsabile del progetto “Policoro”) e al professore Salvatore Marzo (preside del Liceo “Aristosseno” di Taranto). Su richiesta del citato gruppo informale di lavoro, al fine di delineare un profilo degli adolescenti, alla luce delle trasformazioni in atto nella società contemporanea, la fondazione Toniolo dell’Università Cattolica di Milano ha prodotto una ricerca, interpellando 1.300 ragazzi pugliesi tra i 14 e i 19 anni. Il proposito del lavoro è stato quello di capire chi sono gli adolescenti, cosa si propongono, in cosa hanno fiducia che sentimenti nutrono nei confronti della politica e dell’impegno pubblico, quali progetti hanno circa la famiglia, la professione, il proprio futuro, quanto si sentono appartenenti alla comunità”.
I temi approfonditi nel report della Fondazione Toniolo sono stati quelli relativi agli snodi del processo di transizione alla vita adulta, ai percorsi biografici e alle dimensioni dei valori, degli atteggiamenti, della percezione della propria condizione, del rapporto con i genitori, con le realtà educative e di aggregazione, con le istituzioni.
Gli adolescenti descritti in questo report sembrano abbastanza fiduciosi nel loro futuro, hanno buone relazioni in famiglia, con gli amici e nel contesto scolastico, sono soddisfatti della loro vita attuale e presentano una visione del lavoro positiva. Come è stato evidenziato di recente dal Rapporto Giovani (2016), i giovani italiani, nonostante la crisi, credono ancora nel lavoro come strumento di realizzazione e di crescita.
La dimensione partecipativa tuttavia è quella meno sviluppata, o meglio, sembra esserci una buona consapevolezza in termini di atteggiamenti (responsabilità sociale, competenze civiche, senso di comunità) a cui però non segue una partecipazione attiva. Esistono diverse ragioni che fanno sì che il periodo che va dall’adolescenza all’età adulta sia importante da analizzare relativamente al tema della partecipazione.
“Tra le varie azioni considerate adeguate per il raggiungimento degli obiettivi indicati – spiega Liviano – la legge prevede l’introduzione dell’’ascolto a scuola; l’accompagnamento degli adolescenti anche attraverso l’introduzione della figura dello youth worker (animatore socio educativo , una figura professionale capace di intervenire nella vita dei ragazzi attraverso metodologie e strumenti di educazione non formale; l’accompagnamento delle famiglie, attraverso percorsi in-formativi e di accompagnamento nel difficile ruolo di educatori; la costruzione di spazi di aggregazione e di in-formazione (spazi di aggregazione per adolescenti, centri informa adolescenti e il portale per adolescenti); l’introduzione del servizio civile per adolescenti e il rilascio della licenza di competenze extrascolastiche; l’introduzione della youth card; il rilascio di certificazione di competenze extrascolastiche e in particolare dello youth pass; l’attenzione al sostegno della mobilità regionale, nazionale e internazionale dei ragazzi”.