Sulla situazione politico amministrativa si stanno consumando a Taranto litri di inchiostro in comunicati, articoli di stampa, dibattiti a distanza. Proviamo a capirci qualcosa sentendo i diretti interessati, cominciando da chi è disponibile a rilasciare dichiarazioni.
Iniziamo con il consigliere comunale Michele Patano (Taranto Mediterranea), che sostiene le posizioni del sindaco Melucci. Siamo come sempre a dispozione di chiunque altro volesse intervenire nel dibattito.
D. Definire l’attuale situazione politico amministrativa “complessa” è quasi un eufemismo, qual è il suo punto di vista?
R. È innegabile che si sia venuta a creare una situazione, che io ritengo paradossale, che di fatto descrive una crisi politico importante. Ciò che va chiarito però è l’origine di questa crisi e le relative reali responsabilità.
D. I partiti che hanno sostenuto la candidatura del sindaco, ottenendo peraltro un risultato superiore ad ogni aspettativa, sostengono che da parte del sindaco ci sia stato una sorta di tradimento degli impegni elettorali, e dunque gli attribuiscono ogni responsabilità.
R. Se restiamo ai fatti non c’è stato alcun tradimento sul piano degli impegni programmatici. È di tutta evidenza che si sia strumentalizzata una libera scelta di Melucci per portare a compimento qualcosa che forse era già pianificata.
D. Può essere più chiaro?
R. Certo; la scelta del sindaco di aderire a Italia Viva è stato solo il pretesto per rompere ma in realtà alla base ci sono altre motivazioni. In gioco c’è l’autonomia della città rispetto allo strapotere di Bari. Chiunque ostacoli i piani della regione viene considerato un nemico da combattere.
D. Ma la nuova giunta è rappresentativa di un perimetro politico assolutamente diverso da quello della coalizione che ha vinto le elezioni.
S. Innanzitutto non è il sindaco che ha modificato il perimetro ma sono i partiti che hanno deciso di ritirarsi sull’ Aventino. Poi se guardiamo ai singoli componenti e alle loro appartenenze io non vedo questa differenza di perimetro.
D. Quindi sta dicendo che i consiglieri che hanno deciso di voltare le spalle a Melucci sono eterodiretti da Emiliano?
R. Non ho detto questo; ho pieno rispetto dei colleghi consiglieri e della loro autonomia decisionale. Dico solo che sbagliano nel sostenere quello che alla fine appare chiaramente essere un disegno che vuole Taranto sempre alle dipendenze di Bari. Ciò che in verità non comprendo è come consiglieri che hanno fatto parte dell’amministrazione Melucci dall’inizio, quindi parliamo di sette anni, non abbiamo compreso questo gioco.
D. Al di là di queste considerazioni l’attività amministrativa in questo primo anno e mezzo non ha brillato in termini di risultati.
S. Un bilancio va fatto quando le tante iniziative avviate saranno completate. Per fare solo alcuni esempi stanno per essere cantierizzati i lavori per la ristrutturazione della villa Peripato e del mercato Fadini. Ma sono tanti i progetti che a breve daranno a Taranto un volto nuovo e nuove prospettive.
D. Può negare che qualcosa sia stata sbagliata come nel caso dei Giochi del Mediterraneo?
R. Non si tratta di negare errori, solo chi non fa nulla non sbaglia, ma, nel caso del Giochi del Mediterraneo, siamo in presenza di un intreccio di interessi che vedono il governo di centro destra e, purtroppo, la regione, confrontarsi, o meglio scontrarsi, marginalizzando ancora una volta il ruolo della città. Melucci ha provato a ribellarsi a questa impostazione e ne ha pagato le conseguenze.
D. 13 consiglieri hanno richiesto la discussione di una mozione di sfiducia; come vede a questo punto il futuro dell’amministrazione?
R. Io ritengo che chi è stato eletto debba rispettare il mandato ricevuto e sostenere il proseguimento della consigliatura. Se altri la pensano diversamente si assumeranno la responsabilità di bloccare del tutto la città in un momento di grande difficoltà dovuta alle varie vertenze in corso, prima delle quali l’ ex Ilva