riceviamo e pubblichiamo:
L’orgoglio di aver sostenuto il primo corso di Medicina a Taranto non basta; l’orgoglio per aver investito risorse importanti del bilancio del Comune per sostenere l’ampliamento dell’offerta formativa nella nostra città non basta. Così come è giusto sospendere il versamento dei contributi previsti dall’accordo quadro tra Comune ed Università di Bari, ma anche questo non basta.
Taranto pretende, io pretendo, di sapere le motivazioni che sono alla base di questo improvviso passo indietro dell’Università nei confronti del corso di Medicina a pochi giorni dall’avvio delle lezioni.
Vorrei ricordare che, inizialmente, questo corso rivolto a 50 studenti doveva essere in lingua inglese e rappresentare un’eccellenza nel panorama regionale. Oggi la sua reputazione, e con esso la reputazione della città, è ridotta ai minimi termini. Cosa non ha funzionato? Ci sono esigenze ed istanze che non sono state evidenziate a chi di dovere? Tali problematiche potevano essere risolte in tempo se solo ci fosse stata maggiore attenzione ai dettagli? Di chi sono le responsabilità?
A queste domande deve rispondere il rettore dell’Università e lo deve fare nella sede più consona per questo tipo di comunicazioni, ovvero il Consiglio comunale, la massima assise cittadina.
Gianni Azzaro Consigliere comunale e provinciale